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martedì 25 novembre 2014

QUEL GIORNO D'AGOSTO

QUEL GIORNO D'AGOSTOEra il giorno di ferragosto,e c'era festa in paese,tutti vestiti a festa quella sera,sorrisi e saluti a tutti,per rendere omaggio alla santa, sembrava che anche le stelle si fossero date appuntamento in cielo, brillavano ancora di più degli altri giorni,per rendere ancora più bello quel giorno,e tutti ballavano e scherzavano senza pensieri. Io aspettavo le danze,facevo parte del gruppo che ballava la <<tarantella>>,tutti dicevano che ero brava,e che avevo il ritmo nel sangue,e le mie movenze avevano attirato molti sguardi di uomini che mi fissavano con negli occhi quella voglia di avermi e di farmi assaporare gli attimi fuggenti di un accoppiamento veloce. Io ero una ragazza di 15 anni, e la sola cosa che mi interessava era ballare,mi scatenavo, diventavo una donna con le mie movenze.Non ero una sprovveduta,qualche anima pia mi aveva spiegato cosa rischiavo se qualche giovanotto mi avesse preso di mira,e cercavo di non trovarmi mai in qualche angolo buio,o isolato, da sola. Però a quindici anni si é innamorati dell'amore,e tutto sembra speciale ai propri occhi, avevo anche io nel cuore e nella mente,un viso con due occhi neri che mi fissavano,e un sorriso malizioso che mi sorrideva a pieni denti, ogni volta che l'incontravo ,sentivo che il cuore incominciava a saltare come le caprette al pascolo, e le gambe si bloccavano, diventavano di marmo,rossa in viso, abbassavo lo sguardo,ma curiosa cercavo di sapere cosa era quel sentimento, quel tremore che mi invadeva ogni volta. Aprii il mio cuore a una vecchia signora,che a detta di tutti faceva la <sensale > con poche domande mi chiese se ero ancora integra, e al mio sguardo indignato capì che lo ero veramente,allora mi chiese se il mio cuore <teneva> qualcuno dentro. Si, avevo qualcuno dentro al cuore,ma non ero pronta a legarmi,ero ancora troppo giovane si le mie forme erano quelle di una donna, slanciata e formosa nei punti giusti,i miei lunghi capelli che portavo intrecciate in due lunghe trecce facevano di me una donna,i miei occhi blu,colpivano tutti quelli che mi guardavano,ma non volevo legarmi seriamente a qualcuno ancora per diversi anni. Allora la <<sensale>> mi dice di andare, e di ballare solo per chi ho nel cuore. Quella sera,mi scatenai,e lasciai che parlasse il mio corpo che ogni passo di danza avesse la sua cadenza, e colpisse giusto. In quella tarantella infernale subentrò  colui che mi faceva tremare,e battere il cuore,e in un crescendo di giravolte, di sfioramenti di mani, e di languidi sguardi mi persi con lui in una sfida amorosa. Volevo dominarlo, volevo sottometterlo,ma non fu così,fu lui a vincere,e alla fine della danza,mi trascino via prendendomi per mano,ci ritrovammo insieme,in un angolo buio mi diede il primo bacio,e divenne croce e delizia del mio corpo.
Rosa Cozzi

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