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sabato 27 dicembre 2014

QUANDO SI PERDE UN AMORE

QUANDO SI PERDE UN AMOREHo nelle mani una vecchia fotografia un po sbiadita,vedo noi due abbracciati,sorridenti al mondo di ieri,i ricordi si affacciano alla mia mente,non mi lasciano scampo,le fiamme bruciano nella mente e nel cuore,ti guardo,sei sorridente,felice,radiosa nella tua giovinezza,l'amore innocente ti riempiva gli occhi di stelle,avevi l'entusiasmo dei vent'anni,credevi in un mondo pieno d'amore e di felicità,eravamo innamorati. Ogni pazzia era la nostra,per ogni scherzo,bastava guardarci negli occhi,eravamo complici,ci faceva morire dalle risate,ogni ballo ci trovava stretti allacciati,persi nella nostra attrazione reciproca,ogni tuffo in mare nelle notti d'estate eravamo come due delfini nel loro elemento,ogni giorno passavamo insieme le nostre giornate,l'inverno si andava sulla neve,e si tornava stanchi e ebbri d'aria,sfiniti ma immensamente spensierati. Eri un libro aperto per me,non c'erano segreti tra noi, ogni pensiero era detto, e ogni parola ripetuta,eravamo in simbiosi,quasi ci leggevamo nel pensiero,eravamo completi,nella nostra diversità,eppure simili anche nei gesti,restavamo insieme come due anime gemelle,e se dovevamo stare separati ci cercavamo con il cuore,non potevamo restare distanti,eravamo il respiro dell'uno e l'aria per l'altro,come se fossimo una sola cosa. Poi dovetti partire per andare a difendere l'onore della patria,quello scempio di vite umane durò lunghi anni,restai a combattere e a tremare, ammetto a volte pieno di paure,di voglia di scappare,di dire basta a tutto,ma restai,feci il mio dovere di patriota,difesi degnamente e con merito il suolo natio,fui decorato al valore, e restai lunghi mesi in convalescenza in un paese amico,la vita scorreva lentamente,ero affetto da amnesia. Lentamente tornai alla vita e al presente,ricordai tutti i momenti passati insieme a te, e fremevo per ritrovarti,ogni instante che passavo lontano da te mi lasciava con l'amaro in bocca,chiedevo a tutti di te, ma nessuno sapeva darmi tue notizie,ero completamente isolato,dovevo aspettare,ero impaziente di dirti quanto,e come ti amavo,ma le mie forze non erano ancora tornate,armandomi di pazienza,mordevo il freno ,aspettavo E poi il ritorno in patria,il lungo tragitto verso casa,mille pensieri mi vorticavano nella testa,i miei sapevano tramite le autorità che stavo tornando, ero ancora malconcio,ma vivo,e tutto sembrava bello ai miei occhi,nella testa il rumore del treno sulle rotaie,mi faceva sonnecchiare,ma ad ogni fermata,ero vigile, e contavo quante fermate ancora mi dividevano da te,preparai mille parole, discorsi,preghiere,dovevo dirti che ti amavo. Descrivere il seguito,mi da ancora adesso dopo tanti anni un dolore al petto insopportabile,quello che vidi mi tolse ogni speranza,ogni sogno,ogni desiderio,si spense la luce del sole,tutto divenne nero e buio per me, quando sceso dal treno,cercandoti con gli occhi,finalmente ti vidi, felice stavo per chiamarti,ma tu gravida di un'altro,ti appoggiasti al suo braccio,e la voce che voleva chiamarti si spense in un silenzioso singhiozzo. Ora sono qui, con i miei ricordi,il mio inutile amore,che non ho mai estirpato dalla mia mente,ti ho sempre amata,ti ho aspettata per tutti questi lunghissimi anni,come si aspetta una gioiosa sorpresa,con trepidante ansia,come se tu non fossi mai stata di un'altro,e con desiderio sempre crescente di vederti,stai arrivando,lo sento che verrai,ti ho chiesto questo appuntamento, voglio donarti un pegno pieno d'amore. Sei qui davanti a me,non sei cambiata affatto,anche se gli anni ci hanno marcato il viso di rughe,ti ringrazio di essere qui davanti a me,mi sento un giovane al primo appuntamento,ti chiedo di sederti,ti prendo le mani,le hai ancora delicate,morbide,e senza una parola ti porgo l'anello che avevo comprato per te,tantissimi anni fa, lo portavo appeso al collo durante il conflitto,deviando il proiettile mi aveva salvato la vita. Mi guardi incredula,capisci subito che il mio amore non é mai scemato,che ho aspettato per tanto tempo che tu ti liberassi dai legami sacri, e con delicatezza ti avvicini e mi accarezzi il viso come una volta,io fremo e trattengo il fiato,ho il cuore che mi scoppia,quasi come tanti anni fa,e senza nessuna vergogna ti appoggi a me,come a un'albero forte e rigoglioso,e con delicatezza appoggi le tue labbra sulle mie,lieve tocco di labbra desiderate,e ti asciugo le lacrime liberatorie che scendono copiose,ti ho ritrovata.
Rosa Cozzi

mercoledì 24 dicembre 2014

IL MIRACOLO DEL PICCOLO PIFFERAIO

IL MIRACOLO DEL PICCOLO PIFFERAIOViveva sulle colline di Bethlemme,tanto,tanto tempo fa un bambino molto povero,era sordo dalla nascita,guardava le pecore,mentre il padre andava in paese a vendere il latte e il formaggio.        Quella sera era solo,seduto sulla panca vicino al fuoco, e come tutte le sere,si cimentava a suonare il piccolo piffero che il papà con tanto amore gli aveva costruito e gli aveva insegnato a suonare. Era molto tardi,ma Joshua non aveva paura,non sentiva nessun rumore,se qualche malintenzionato ,fosse arrivato,non l'avrebbe  sentito. Sapeva suonare delle melodie meravigliose, e tutti che passavano vicino alla sua casupola si fermavano ad ascoltare. Quella sera, Johsua suonava e suonava,ma qualcosa gli impediva di continuare,si rendeva conto che era tardissimo, e che il padre non era ancora rientrato. Un chiarore improvviso lo sveglio da quel torpore che lo aveva fatto appisolare,e alzatosi di scatto usci dalla porta barcollando,dovette nascondersi gli occhi, il bagliore luminoso sembrava aspettarlo,invitandolo a seguirlo. Allora Joshua,rientro nella capanna, prese il suo zufolo,la sua mantella ruvida per proteggersi dal freddo, e si incamminò seguendo la stella cometa. Cammina, cammina, arrivò nei pressi di una mangiatoia,dove erano riunite diverse persone,tutte Commentavano,e additavano una donna con un piccolo esserino sbraitante e rosso in volto,e un uomo che guardava impotente tutta la scena. Ognuno diceva la sua, ma nessuno riusciva a calmare quel piccolo bambinello,piangeva disperato,forse aveva fame,o freddo, allora Johsua si tolse il mantello ,e lo poggiò sul corpicino del piccolo,che piangeva disperato sembrava tutto irreale,allora Johsua,prese il suo piffero, e incominciò a suonare,suonava una delle sue melodiose musiche, e più suonava più gente arrivava lui continuava a suonare,e come per miracolo il piccolo esserino,smise di piangere e si addormentò. La giovane mamma si avvicinò a Johsua per ringraziarlo,perché finalmente il suo piccolino si era addormentato,e lui che non aveva mai conosciuto la sua mamma,la guardava beato, non aveva mai conosciuto da vicino una donna,ed era affascinato da questa visione di purezza e di dolcezza,la giovane mamma gli diede una dolce carezza sulla guancia,e un bacio sulla fronte, e ringraziandolo gli disse " benedetto tu sia da Dio,chiedi e ti sarà dato". Allora Johsua parlò per la prima volta e ringrazio la dolce signora,dicendo "Grazie della sua benedizione,dolce Signora". Un " Oh " di stupore usci dalla bocca di tutte le persone presenti nella capanna. Tutti sapevano che Johsua era sordo,e che non aveva mai parlato  dalla sua nascita. Allora tutti si inginocchiarono davanti a quella signora, e a quel bambinello che finalmente dormiva tranquillo e beato,e al papà che sorvegliava il suo sonno. E tutti gioiosamente pregavano e ridevano,cantando Alleluia,Alleluia, é nato il divino bambin. Era la notte di Natale,e Johsua ebbe il suo miracolo,il suo papà che nel frattempo lo aveva raggiunto,disse gioioso a tutti Buona nascita,buon giorno di Natale, Buon Natale.
Rosa Cozzi

E' NATALE

E' NATALEE' Natale, apri gli occhi e sorridi,a questo nuovo giorno che nasce. Sorridi,canta un inno di gioia,fai udire la tua voce a tutte le persone che ami. Regala il tuo sorriso a chi non sa cosa sia sorridere ,sorridi anche se non hai una ragione per sorridere. Non restare fuori della porta,pensa che oggi sarà il giorno di una nuova vita che nasce. Che la luce della serenità faccia brillare una stella sulla tua vita,e ti illumini di immenso il tuo cammino. Sei una persona che sa mettersi in gioco, allora gioca la carta della felicità,tutto a una fine,anche le lacrime,sii felice e rendi felice chi ami. Non dimenticare, Buon Natale.
Rosa Cozzi

I MIRACOLI DI NATALE

I MIRACOLI DI NATALEC'é vicino vicino a te,un luogo magico,pieno di desideri e di amore. Vorresti vedere felice chi ti sta accanto,vorresti donare le cose più belle,e dare serenità e pace.Vorresti essere felice semplicemente. Allora parti per il viaggio più bello,sulla scia di una stella,rendi visita a chi ti vuole bene e dagli il tuo amore,porta nei cuori la speranza di un mondo migliore. Bussa alla porta di chi soffre e dagli conforto,dai un po della tua serenità a chi l'ha persa,infondi coraggio a chi é pieno di paure. Rendi visita a chi é solo o non ha più nessuno,spendi qualche parola per chi ha perso la speranza,dai un sorriso a chi é triste, e ridi con chi si sforza di essere allegro. E se non ti senti appagato nel tuo operato, ricomincia,il mondo é grande,ha bisogno anche di te. Solo allora potrai dire buon Natale a tutti.
Rosa Cozzi

domenica 21 dicembre 2014

RICORDO DI UN AMORE MAI DIMENTICATO

RICORDO DI UN AMORE MAI DIMENTICATOQuanti ricordi riaffiorano alla mia mente,seduto su questa roccia, a contemplare il paesaggio che ci ha visti felici,teneramente innamorati nella nostra gioventù. Ti rivedo distesa languidamente,con gli occhi socchiusi,e le labbra sorridenti,felice di esistere,e di essere amata,con la tua chioma fatta di fili d'oro come il grano maturo. Allora eravamo ignari del nostro avvenire,tutto ci era dovuto con la spensierata incoscienza della nostra giovane età,e divoravamo ogni attimo del nostro tempo. Fremente e pazzo aspettavo il risveglio del tuo corpo,che non toccavo nel timore di ferirti,quante volte avrei voluto sfiorare le tue rosee labbra con un lieve bacio. Le tue improvvise risate cristalline,m'incantavano e restavo beato a guardarti,felice della tua felicità,e poi le tue corse folli sull'erba dei verdi prati montani. Improvvisa é squillante la tua voce di sirena,cantava solo per me una melodia, e mi riempivo il cuore delle tue parole ammalianti,che mi colmavano l'anima. Tempi di attese,di follie erotiche,mai messe in mostra,ero colmo di amore per te,e l'attesa di un tuo cenno diventava spasmo,fermo nell'intento di farti mia. Tutto passò, e diventammo amanti,cercarci,e far felice l'altro era l'ultimo inno, di quell'amore tenero,ma il fato avverso presentò il suo conto,ti porto via con sé. Sono qui,in un pellegrinaggio inutile,cercando nell'eco di queste alte vette,la voce tua adorata,o mia diletta, ricordo di un tenero amore mai dimenticato.
Rosa Cozzi

sabato 20 dicembre 2014

I DESIDERI DEL CUORE

I DESIDERI DEL CUORESei ancora un piccolo bocciolo di rosa,non ancora aperto alla vita, i tuoi petali profumati aspettano i raggi del sole per schiudersi. Come una gazzella cammini,attrai sguardi e sospiri profondi, che seguono i passi leggiadri del tuo ondeggiare,ma tu li ignori e vai. Tu sorridi alla vita che sboccia,ormai giunto é il tempo dell'amore,il corpo maturo,ogni sinuosa beltà é arrivata alla più alta vetta. Il tempo corre come un'alito di vento,non lascia traccia sul tuo viso,neanche le lacrime scalfiggono la tua pelle diafana,tutto é perfetto. Come un ruscello in piena,il tuo incedere attrae gli occhi indiscreti, gli occhi nascosti dalle lunghe ciglia, sognare gesti inconfessabili,voglie inespresse,gioie invano sperate. Ti guardo nel tempo e ti seguo da lontano,sei li ferma in agguato,di un segno di mano,un cenno del capo, un sorriso velato,sì é l'ora. Raccolgo il messaggio silenzioso del tuo corpo ormai sinuoso,io pronto al tuo cenno m'incanto,e mi diletto nel tuo futuro amore. Ormai sei qui davanti a me, con gli occhi nascosti dalle lunghe ciglia,mandi richiami,partono dal cuore,dove si posano lasciano il segno. Le mani s'intrecciano,un solo gesto,in una carezza lieve si stringono,e poi vanno oltre,ad esplorare piaceri infiniti e i desideri del cuore.
Rosa Cozzi

giovedì 18 dicembre 2014

VENTO D'ESTATE

VENTO D'ESTATEVento d'estate, dolce brezza nata per dare sollievo ai palpiti dell'animo mio,richiamo millenario,inebriante di profumi e gesti proibiti. Vento d'estate,che d'impulsi amorosi fai palpitare i cuori innamorati,gli alisei profumati di sospiri e di voglie inattese. Vento d'estate, la tua brezza fa tremare le foglie, e l'aria va e viene in un ritornello d'amore,e attira gli occhi su un corpo appena svelato da una svolazzante gonnella. Vento d'estate ,che insisti,e t'insinui lassù,nei riflessi di un vetro accostato,sussurri e fai fremere drappi leggeri,celanti le forme perfette di un corpo di donna... Vento d'estate, a me ti riveli caparbio,insistente,e quasi mi sospingi,verso il desiderio di toccare la sua chioma di seta. Vento d'estate,soffia piano sulle palpebre socchiuse,timide e languidi come una vergine, non svegliarla, che il suo riposo,sia propizio a un sogno amoroso. Vento d'estate,sussurrale il mio nome,che possa ricordare come un sortilegio solo tre parole: <<IO TI AMO>>
Rosa Cozzi

ESTASI

ESTASIDopo mesi di lontananza forzata, finalmente ci siamo rivisti,era tutta la sera che ti aspettavo,impaziente e fremente,in compagnia della mia fantasia,in quella dolce attesa che rende euforici e allo stesso tempo languidi.Ti ho vista arrivare,sei qui davanti a me,bella,sei bella,e il desiderio di te mi da una sferzata di piacere all'inguine, e mi rendo conto di quanto tu sia preziosa ai miei occhi,ti prendo le mani e ti attiro a me lentamente,assaporo ogni istante,ti guardo con occhi nuovi,come se ti vedessi per la prima volta,tu ti lasci attrarre senza opporre resistenza,dai tuoi occhi capisco che ti fidi di me. Ti accarezzo il viso lentamente,ad occhi chiusi,come fanno le persone che vivono  nel buio perenne per conoscere una persona. Lentamente le mie mani scendono,e con le mie dita ti sfioro le tue labbra,sono umide e turgide,e tu apri la bocca per accoglierli,un brivido lungo la schiena mi fa rabbrividire di piacere. Ti attiro a me, e con delicatezza ti bacio, un bacio casto,delicato. Ma la voglia di te é così impellente,che rende ogni gesto difficile da contenere. Ti bendo gli occhi con una sciarpa, e ti stringo a me,tu ti lasci fare, quasi prigioniera dei miei istinti,e camminando con te abbracciata,ci ritroviamo sul letto… Ti slaccio la tua leggera camicetta,e si rivela ai miei occhi tutta la tua bellezza,prorompente e pudica,mi sorridi senza vedermi,invitandomi a continuare,ti muovi sensualmente con movimenti lenti e sinuosi,mi stai aspettando, ma mi provochi con i tuoi languidi gesti. Io lo so che sarà bello fare l'amore con te,sarà come la prima volta,la danza dei nostri corpi allacciati in unico amplesso,e ritroveremo quei gesti,quei gemiti di due persone che si  amano e si ritrovano dopo essersi persi. Le mie dita passano accarezzandoti sulla tua pelle, e mi accorgo che hai dei fremiti, la tua pelle rivela la tua ricettività ,il tuo desiderio é visibile, hai la pelle d'oca,mi piace questo tuo lasciarti andare alle mie carezze,passi la punta della lingua sulle tue labbra umide di piacere. Mi abbasso ,ti bacio con ardore,rispondi a questo mio desiderio, mi attiri a te,mi chiedi di amarti, completamente,e con il medesimo desiderio,in un ultimo gemito mi accogli dentro di te,e tutto diventa colore perché possederti esplode in mille sfumature,sapore perché é gustarti e assaporarti,odore perché sento il profumo che la tua pelle sprigiona di essenze muschiate aspre, e mi trasmette il massimo delle emozioni. I nostri corpi si cercano,si vogliono,si stringono,si amano,come due naufraghi,si aggrappano e in un ultimo sussulto si appagano.
Come una nenia cantata sottovoce, ci culliamo al ritmo dell'amore...
Ancora, e ancora, per sempre in estasi si, per sempre…
Rosa Cozzi

domenica 14 dicembre 2014

RICCIOLO D'ORO E STELLINA D'ARGENTO

RICCIOLO D'ORO E STELLINA D'ARGENTOC'era una volta, in un villaggio lontano lontano, una casetta dipinta tutta, ma  proprio tutta di rosa,aveva i vetri delle finestre che scintillavano, tanto era pulita e bellina.Ci abitava una famiglia,c'era mammina,sempre indaffarata a lucidare e far brillare ogni ninnolo,e a cucinare piatti prelibati, e torte speciali,con la crema ricoperte di glassa,era la regina della sua casa,e ogni persona,ogni cane,ogni gatto che passavano davanti alla porta, si fermavano ad annusare,per sentire gli odori più strani e più buoni del mondo. Bussavano e salutavano, abbaiavano, miagolavano,e avevano ospitalità,mammina felice, dava da mangiare,non negava mai a nessuno le sue specialità,le sue meravigliose torte,i suoi manicaretti. Poi c'era il babbo,che era molto ingegnoso,riparava senza sosta tutti gli oggetti che si rompevano,era un mago aggiustatutto, con le sue mani costruiva giocattoli,sedie,culle,e tutti nel villaggio andavano a chiedere aiuto per rimettere a posto quegli oggetti che si rompevano,e lui era sempre pronto e servizievole. Facevano parte della famiglia,due bimbi,c'era Ricciolo d'oro,un bellissimo bimbo calmo e ubbidiente, chiamato così,perché i suoi capelli dorati come il grano maturo in estate,avevano un solo ricciolo,come un piccolo nido di uccellini sulla testa,ogni volta che doveva essere pettinato,si lasciava fare dalla sua sorellina,che si prendeva cura di lui rendendolo ancora più bello. E poi c'era Stellina d'argento,chiamata così perché aveva in fronte un neo a cinque punte,e a volte brillava come una stella, era una piccola donnina giudiziosa e bellissima,sempre pronta ad aiutare la sua mammina,che in cambio le cuciva sempre dei bei vestitini,sembrava una principessina. Un giorno passò per la strada un omone grande e grosso,chiese ospitalità e un pezzo di torta, ma quel giorno in casa non c'erano più dolci,la mammina offriva tutto quello che c'era di più allettante, ma l'omone insisteva,voleva la torta,all'ennesimo diniego si adirò,  uscendo dalla porta,e malcontento disse," Da oggi in poi non avrete più la felicità con voi,me la porto via,se volete ritrovarla,dovrete portarmi per cento giorni e cento notti,la mia torta preferita,se non esaudirete la mia richiesta sarete per sempre infelici" e voglio che siano i vostri figli a portarmela…Detto questo se ne andò borbottando,e lasciò tutti sbigottiti. Allora la mammina incominciò a preparare torte,torte,torte,e ogni giorno e ogni notte andava a portarle allo stregone,che vedendo arrivare una persona adulta si adirava e urlava che non erano buone. Intanto nella casetta regnava l'infelicità,tutto era diventato triste e buio.allora mammina e babbo parlarono e parlarono,e presero a malincuore la decisione di mandare a giorni alterni sia Ricciolo d'oro sia Stellina d'argento. E così fecero,ma Stellina d'argento non poteva lasciare andare il fratellino da solo,e decise di accompagnarlo,si misero in cammino,e cammina cammina arrivarono sotto le mura del castello.Ricciolo d'oro si apprestava a passare sul ponte levatoio,ma gli scoiattoli si schierarono davanti al passaggio impedendolo a proseguire,e gli uccellini si misero a cinguettare velocemente,facendo capire a Stellina d'argento che c'era un pericolo. Allora Stellina d'argento chiese perché agivano così,e gli scoiattoli le dissero sottovoce che il mago  era un vecchio, ma vecchio, ma tanto vecchio uomo deluso dai suoi figli,ed era per questo motivo che si comportava così da malvagio. Gli uccellini sussurrarono che non era cattivo,ma che era tanto, ma tanto,ma tanto solo,e ogni bimbo che entrava nel suo castello era libero di fare tutto ciò che voleva,ma non poteva tornare più a casa,doveva restare a fare compagnia a lui. Stellina d'argento,pensa che ti pensa e ti ripensa,decise di andare lei dallo stregone,e liberare tutti i bambini. Gli uccellini le dissero che doveva superare una prova prima di entrare nel castello.Doveva entrare da una piccolissima porticina, che si trovava a lato del grande portone,e doveva andare a raccogliere tre mele d'oro dall'albero che si trovava al centro della stanza che era tutta di cristallo," ma c'é un pericolo" cinguettarono gli uccellini,non doveva camminare con i suoi piedi per terra,c'era il rischio che diventasse anche lei di cristallo. Stellina d'argento non sapeva come fare per superare questa prova,e scoraggiata si sedette su un masso che brillava come il cristallo. Tutto ad un tratto senti un sospiro e sentì una voce,"vuoi alzarti per favore mi stai schiacciando",sentendo questo Stellina d'argento fece un balzo,e si trovo davanti una testa di cristallo parlante,e chiese"Chi sei"? la testa parlante le rispose sono un bambino di cristallo,ho voluto provare anche io a liberare i miei fratellini ma sono diventato di cristallo. Stellina d'argento che era una bambina intelligente chiese se qualcuno aveva delle forbici,e un'elfo che stava a guardare le porse delle cesoie,Stellina d'argento chiese a Ricciolo d'oro se poteva dargli il suo ricciolo e lui acconsentì allora Stellina d'argento taglio i capelli dorati al fratellino, e ci avvolse i suoi piedi,e prendendo la rincorsa scivolo sul cristallo come sui pattini, e in men che non si dica raccolse le tre mele d'oro,riprese la rincorsa e fu fuori,aveva fatto quello che nessuno mai era riuscito a fare. Bussò al portone, toc,toc,toc,aspettò, e aspettò,alla fine chiamò,e disse "Signor stregone le ho portato un regalo prezioso,ma in cambio lei deve promettermi di liberare tutti i bambini che lei tiene prigionieri,e deve restituire la felicità alla mia famiglia". Una voce cavernosa disse "ENTRA" e subito dopo il portone si aprì. Stellina d'argento pregò Ricciolo d'oro,che nel frattempo i suoi capelli erano ricresciuti,di aspettarlo li,e di non muoversi fino a che non avrebbe fatto notte,poi doveva andare a casa e raccontare l'accaduto ai genitori. Stellina d'argento entrò,e rimase a bocca aperta,tutto era luccicante,c'era l'albero di Natale più grande e più bello che avesse mai visto, con mille luci che brillavano, e i bambini correvano felici,e giocavano liberi. Si avvicino allo stregone,e senza dire una parola le porse le tre mele d'oro,e colta da un'improvviso impulso baciò sulla guancia l'omone cattivo. Questi rimase a bocca aperta, e copiose lacrime scesero dai suoi occhi,e tutte diventavano monete d'oro all'istante. I bambini incominciarono a raccoglierle e mettersele nelle tasche.L'omone disse andate bambini tornate alle vostre case,siete liberi,allora i bambini urlando di gioia,partirono per tornare dai loro cari. Stellina d'argento, invitò lo stregone che era diventato buono a casa dei suoi genitori,l'omone commosso la ringraziò e partirono tutti insieme per il villaggio.
Tutti festeggiarono Stellina d'argento e Ricciolo d'oro, e con grande meraviglia furono felici insieme a tutti per osannare la felicità ritrovata,e per festeggiare il santo Natale che nel frattempo era arrivato.
Rosa Cozzi

sabato 13 dicembre 2014

POLVERE DI STELLE

POLVERE DI STELLETutto il mondo tace, partito per il regno dei sogni. Seduto su una candida nuvola che sembra bambagia,un angioletto dai riccioli d'oro, sparge polvere di mille stelle. Ogni stella ci terrà compagnia nel sonno,e entrerà nei nostri sogni. C'é chi sogna di avere una casa, calda e sicura,dove trovare rifugio e rilassarsi dopo tante fatiche. Chi sogna di avere fortuna per avere un poco di felicità,e non pensare al domani. C'é chi vuole la ricchezza,e non si accorge che la ricchezza ce l'ha già,essendo vivo e libero. C'é chi tenta cento volte al giorno di trovare un lavoro,e riceve cento no. C'é chi vorrebbe un figlio,ma non può,e si dispera. C'é chi vorrebbe viaggiare,e si deve accontentare di sognare. E c'é  chi si prodiga col suo operato per aiutare chi é meno fortunato. C'é chi vorrebbe la salute, che a   volte non c'é. Allora tutti sogniamo,sogniamo che ,saremo più buoni e bravi perché, perché tra poco arriva il santo  Natale, e ognuno di noi più buono é.
Rosa Cozzi

giovedì 11 dicembre 2014

PRENDI UNA ROSA

PRENDI UNA ROSAPrendi la rosa più bella,togli le spine,e offrila alla persona che hai nel cuore.Prendi un respiro,trattienilo,e poi lascialo andare sussurrando il nome dell'amata. Prendi una dolce musica,suonala a chi ti fa vibrare il corpo di emozioni. Prendi il candore della neve, come il dono più puro da donare a chi ti ama. Prendi tra le mani l'amore,e trasformalo plasmalo a immagine del viso più amato. Prendi un raggio di luna, e fai che diventi argento nelle notti pieni di emozioni. Prendi l'acqua del mare, fai che diventi dolce,e innaffia l'arsura della passione. Prendi il tutto,e mettilo in uno scrigno d'oro,custodiscilo in segreto,e fai che escano solo se avrai accanto un'altro cuore che batte con il tuo. 
Rosa Cozzi

martedì 9 dicembre 2014

AMAMI ALLA LUCE DEL SOLE

AMAMI ALLA LUCE DEL SOLECi siamo incontrati una sera,sul lungomare,e fu subito un'esplosione tra due corpi sconosciuti ma,carichi di  erotismo. Ogni nostro incontro era solo voglia di toccarsi, accarezzarsi, prendersi,lasciarsi e riprendersi. Come un uragano mi toglievi il respiro,e mi tiravi nel vortice infuocato delle tue voglie amorose. Ed io che avevo chiuso le porte del mio cuore all'amore,mi lasciai trascinare  in questo vortice amoroso. Piano ,piano mi sei entrato nel cuore,e con una lenta    prepotenza mi sei entrato nella mente. Ogni nostro incontro,era qualcosa di speciale,io non chiedevo nulla, tutto mi sembrava naturale,e accettavo,e ti davo amore a piene mani, come se i nostri corpi si aspettassero da sempre,come se il tuo corpo fosse uno stampo fatto per il mio,ci donavamo,e tutto era naturale. E poi una sera,una cascata di gelide parole,hanno rotto l'armoniosa musica che suonavano i nostri corpi allacciati. Come un lampo tutto si é oscurato,tu non eri mio, ma di un'altra, legato a vita da un vincolo valido solo sulla carta, e che non potevi spezzare. Tutto é diventato nero,io ero la tua parte sommersa,quella parte che tu non potevi e non volevi rivelare al mondo. Ero l'intrusa,a nulla serviva che mi donassi completamente a te,tu mi volevi,ma non eri disposto a mettermi su un piedistallo alla luce del sole,e incominciai a sentirmi col fango addosso,come una statua coperta d'argilla,immobilizzata e messa a tacere,nella crosta. Quante volte ti ho supplicato di infrangere un poco di quella trappola che ti teneva lontano da me. Niente promesse,ma vaghi accenni ad un cambiamento,e poi di nuovo,sempre uguale,come se le mie suppliche non ti scalfissero. Questo nostro amore é diventato un'incubo,qualcosa di cui ho paura,la nostra storia non ha sbocco,sto cercando di essere di nuovo serena, ma ormai quel magico filo si é spezzato, perché non c'é stata sincerità,perché si preferisce incominciare senza parlare,e spezzare il cuore di chi si ama.   
Rosa Cozzi

RIVEDERTI UNA SERA D'ESTATE

RIVEDERTI UNA SERA D'ESTATETanto tempo é passato da quell'ultimo giorno passato insieme,ti rivedo che ti allontani da me,piangendo,era necessario amore mio,non potevo amarti,eri troppo bambina in un corpo di donna,ma incontrandoti,dopo tutto questo tempo,questa sera,si é riaperta la porta dei miei sogni,mi ha fatto di nuovo  tornare indietro,indietro nei miei sogni di uomo innamorato,e tremando,rivivo quei momenti,momenti in cui il mio cuore era pieno con la fantasia,del tuo corpo ,dei tuoi occhi,della tua bocca. Eri il mio grande amore, e se potessi ridirtelo di nuovo,ti direi di nuovo "amore mio". La nostra storia finì,così senza essere mai incominciata,era la miglior cosa da fare,eri una giovane ragazza,ora sei cresciuta,ora sei una donna, e il mio amore non sarà più un sacrilegio davanti agli uomini e davanti a Dio. Quanti fantasmi ,quante fantasie mi hanno fatto compagnia in tutto questo tempo ad aspettarti, e pregavo,si pregavo che i tuoi occhi non incontrassero mai altri occhi che i miei,nella mia gelosia, e bramosia di te, ero egoista,e speravo che tu non mi dimenticassi. Ero li che aspettavo,il tempo non contava, mi ero giurato che saresti stata mia,e speravo che il miracolo succedesse,non sai quanto ti amo,e il tempo passato in astinenza di te mi lasciava stremato,ma speravo perché avevo nel cuore la tua promessa. Questa piaga che mi hai lasciato nel cuore,non saprai mai quanto mi ha fatto soffrire, ed ora,tu sei davanti a me, e mi guardi stupita,forse mi trovi troppo vecchio,ora che tu sei nel fiore degli anni, e io un uomo di mezza età,ed io non so cosa darei, per avere qualche anno in meno. Ti avvicini, e mi sfiori le labbra con le tue dita,come se volessi sentire ancora se la mia passione per te é ancora viva. Ti afferro la mano senza stringere, e senza parlare la porto al cuore, senti come batte amore mio,senti com'é impazzito solo per averti vista,lo sai che mi sembra di vacillare,ma le mie labbra restano mute,in attesa. Mi sorridi,e mi guardi di sottecchi,quasi canzonatorio il tuo sguardo,e mi parli,mi chiedi "come stai"?,vorrei dirti che sono in paradiso, ma con calma ti rispondo "stò bene, e tu?". Ecco il ghiaccio é sparito,ora siamo un uomo e una donna adulti,e coscienti dei nostri desideri. C'incamminiamo insieme nella luce del tramonto...    
Rosa Cozzi

sabato 6 dicembre 2014

ECCO PERCHE' IN AMORE SI PIANGE

ECCO PERCHE' IN AMORE SI PIANGETutto sembra perfetto,lo cerco,lo  chiamo,"Ciao,dove sei?" mi risponde che non può parlare,che é in compagnia di amici,che appena può mi chiama lui. E' incominciato così il primo bisticcio,mi sentivo messa in disparte,come una cosa messa in un angolino, e non come una persona. Avevo aspettato fino a sera,un po in pensiero,un po scocciata,lui non si era fatto vivo con nessun messaggio,nessun squillo di telefono,e così mi ero decisa a richiamarlo io. Si lo so che non bisogna correre dietro ai ragazzi di oggi,c'é un detto che dice"in amor vince chi fugge",ma io ero pazzamente innamorata di lui,e chiudevo gli occhi per non vedere la verità.Neanche se mi avessero fatto vedere che il mio lui non era l'uomo per me ci avrei creduto. Mi risponde"Cosa vuoi?" resto un momento così,senza parole,e poi gli dico,"Ma non dovevamo vederci?"una risatina lontano mi fa rabbrividire,sento che non é solo. Mi azzardo a chiedere con chi é,ma lui risponde che é da solo,allora gli dico che é una bugia,che ho sentito una voce che rideva,lui insiste che non c'era nessuna voce,allora mi sale una voglia di bisticciare,si litiga,si litiga con toni aspri,che fanno male al cuore,si dicono parole che non si dovrebbero pronunciare,parole pesanti di astio, di gelosia,di sofferenza,ma si litiga perché c'é interesse,altrimenti ci sarebbe indifferenza. E quando si litiga per la prima volta,diventa difficile ricominciare,ritrovare la spensieratezza degli attimi magici avuti insieme a lui. La fine di un amore sbagliato.
Rosa Cozzi

QUANDO DENTRO DI TE NASCE L'AMORE

QUANDO DENTRO DI TE NASCE L'AMOREQuando dentro di te entra con prepotenza nel tuo cuore il dolce sentimento che si chiama <<AMORE>> tutto cambia. Si diventa puri col pensiero,una dolce sensazione subentra e fa sperare in una febbrile attesa,emozioni mai provate ti avvolgono,e come una dolce poesia,senti una melodia che suona solo per te. Aspetti in silenzio che tutto sbocci come un fiore che con il suo profumo ti inebria e ti rende follemente appagata. Senti che sei pronta a lasciarti andare completamente con la persona amata,accetti sul tuo viso,sul tuo corpo, le sue carezze,ti lasci andare ai suoi baci,che ti fanno sciogliere come neve al sole e ti preparano al gesto finale dell'amplesso. E lo senti dentro di te come un pezzo mancante del tuo essere,si lo senti, e poi ogni gesto compiuto e fatto con la passione che regna dentro di te. Ogni cosa si incastra, solo per il tuo corpo e  sai che quell'amore é fatto per te.Quell'attesa,come un battito mancante del cuore,ti toglie il respiro  e per un attimo pensi di morire, un suo sorriso,un suo sguardo,un suo gemito,e poi ricominci a vivere. Pensi che tutto sia leggero e meraviglioso,come una piuma che ti sfiora e ti lascia un piacevole benessere. Se quest'amore lo guardi e vedi gli stessi sguardi,senti le stesse parole che vuoi sentire,ricevi le carezze che vuoi sul tuo corpo,e non devi chiederle,allora sei felice,tutto ti sembra unico e meraviglioso.
Rosa Cozzi

venerdì 5 dicembre 2014

SE IN ALTO SI SALE TROPPO IN FRETTA

SE IN ALTO SI SALE TROPPO IN FRETTASi arriva in due alla cima dell'estasi con mille bollicine piene d'amore. Si sta in Paradiso,aspettando di mangiare la mela della passione. Si fluttua senza meta insieme nelle braccia di Eros,ci si cerca e ci si stringe,ci si ama,e ci si insegue. Nello spazio ogni scintilla fa che tutto divampa,e il fuoco,brucia tutto e troppo in fretta,in un enorme falò. Ecco che si incomincia a sentire il calore,ci si brucia a stare nelle vicinanze,s'incomincia a togliere strato dopo strato le carezze,scarseggiano i baci,s'installa la monotonia del silenzio e delle assenze. Non era amore,era solo vento,l'attrazione scema ad ogni instante,diventa un semplice fuoco di paglia,le bollicine che scoppiano fanno sprigionare l'ultimo scintillio dalle ceneri. Ma c'é sempre nell'amarsi chi ha più bollicine da dare, allora rimane ancora attaccata sui rami della felicità,ma si accorge che lentamente resta sola,il suo cuore piange non ha più respiro,annaspa,stringe e cade. Cade giù nelle spire della disperazione,cerca di cantare l'ultimo inno all'amore,ma cade, sempre più velocemente,manca il  respiro,batte il cuore dolorosamente,non ha più parole. Il coraggio di elemosinare le briciole come un pettirosso ferito con le sue ali che cercano invano di volare,mostra la sua debolezza in un ultimo battito il cuore sanguina,e s'infrange l'ultima speranza. Crudele destino di chi ingenuamente ha affidato la sua vita, fiduciosa a parole menzognere,e di inutili gesti. Sempre resta l'amaro in bocca dopo il miele della voluttà,ritornano in mente gli echi dei sospiri di passione,sulla pelle i brividi delle carezze,e i languidi baci sulla bocca pieni di voglia di amarsi.
Rosa Cozzi

L'AMORE OLTRE LA VITA

L'AMORE OLTRE LA VITAQueste parole le scrivo a te sulle ali del vento,ascoltale amore mio, e lentamente sentirai la mia voce che ti sussurra dolcemente ti amo. Guarda sulle nuvole nel cielo,e leggerai le parole che vi ho scritto solo per te, con  le gocce del mare evaporate. Osserva la Luna nel blu dell'universo,e vi vedrai riflessi i miei occhi,che ti guardano pieni di desiderio. Pensami con dolcezza in ogni instante che vivi,e raggiungimi col pensiero,fino all'estasi. Prendimi tra le tue braccia, stringimi forte a te,e dammi il brivido di un amore unico.
Rosa Cozzi

giovedì 4 dicembre 2014

SE MI LASCI NON VALE

SE MI LASCI NON VALESento che e in questo momento non mi stai pensando, un brivido mi scende nella schiena come un pezzo di ghiaccio,lo sai che ti leggo nel pensiero,che ogni tuo respiro che fai lo sento e ogni sospiro che ti sfugge mi avverte dei tuoi pensieri,la gelosia mi attanaglia le viscere,lo sai che questo mio spasmodico modo di amarti,é un dono che io ti faccio. Sempre più ti allontani,ma io sento  ancora di più  le tue mani sul mio corpo, le tue carezze,i tuoi baci,e i tuoi gemiti,e ti chiedo ancora amore,cosa fare per ritenerti. Vorrei che tutto fosse come all'inizio,non ricordi quegli attimi.? Era tutto un perfetto modo di cercarci,di comunicarci il nostro amore solo con gli sguardi. Dove sono ora i tuoi pensieri,su quale corpo ti stai posando,in quale occhi ti stai specchiando. La tua mi sembra una fuga da te stesso,non vuoi più avere me, ma chi ti sarà fedele come lo sono io. Corri, si corri, ma  vai in fretta,altrimenti i tuoi ricordi passati ti raggiungeranno, e se hai ancora un'anima sensibile,ti renderai conto che mi stai distruggendo. No non così,senza una spiegazione,non puoi lasciarmi,non vale, stai giocando sporco,ma, non  sarà tutto come prima,ogni parola che pronuncerai per un'altra l'avrai già detta a me,ogni sguardo che donerai,i tuoi occhi l'avranno dato prima a me,ogni carezza che farai,l'avrai fatta prima a me, ricordatene,sarà solo una copia.
Rosa Cozzi

mercoledì 3 dicembre 2014

E IL VENTO E' PASSATO

E IL VENTO E' PASSATOCome un uragano,il vento del tempo é passato, e ha cancellato tutto per non fare ricordare più i momenti passati,belli o brutti,come la spugna cancella sulla lavagna del cuore gli appunti e le frasi, come l'onda del mare,che passa e ripassa sulla sabbia,e granello dopo granello si porta via le parole scritte. Se non resta più nulla,oltre c'é solo il vuoto,un salto ad occhi chiusi,e il baratro inghiotte tutto l'essere e il volere,non esiste più passato,presente,futuro. Come ricominciare,se la mente rifiuta la verità? A volte si sta in solitudine a riflettere, a soffrire,senza nessuna meta da raggiungere,ci vorrebbe una sferzata di vita,un'immagine,un suono, un odore,perché tutto si rimetta a funzionare,il corpo e la mente si muovono insieme. Andare oltre il tempo,cavalcare con la mente,innalzarsi sopra le nuvole,e guardare giù le persone che come formichine,corrono ,corrono veloci ,e non si fermano mai,senza sosta, senza tempo, leggere i loro pensieri che li portano a fare gesti e dire parole, prendere decisioni,come amare,pensare,gioire,soffrire. Solo il vento del tempo può aiutare,a lenire un dolore per  qualcuno che manca,a cancellare un episodio che ci ha ferito,a rendere meno difficile le difficoltà,ad accettare che tutto passi con rassegnazione. Se si accetta tutto questo, qualcosa nel cuore é rimasto,la speranza…
Rosa Cozzi

martedì 2 dicembre 2014

PERCHE' CI SIA AMORE NEL CUORE

PERCHE' CI SIA AMORE NEL CUORE Ogni volta che si posano gli occhi sulla persona che si ama,lo sguardo dovrebbe addolcirsi,cercando il viso amato,e mancare il fiato dall'emozione di averla vicino, avvicinarsi e perdersi in un solo respiro,complicità di sguardi,di carezze appena accennate con i gesti e con le mani, ma con gli occhi spogliarla e amarla come se fosse l'ultima volta. Dirle che migliaia di volte é entrata nei propri sonni facendoti sentire forte di questo amore,invincibile e felice e portandoti al dolce spasmo finale anche nel sogno. Se lei/lui é importante,se é la prima cosa bella che ti capita,diglielo, che il tuo cuore canta la voce dell'amore, e il pensiero custodisce  preziosamente questo tenero ma profondo sentimento. Si,cantale la dolce melodia,dì le parole magiche <<sei tu la mia vita>>,e lei scioglierà tutte le riserve che la fanno ancora indecisa,e si stringerà a te come in un nido che la proteggerà da tutto e tutti… Ama il tuo uomo,con tutta te stessa,annegati in quel sentimento che ti offre,si chiama amore,non mentirgli mai,non fingere,fallo sentire importante,e datti a lui con passione,cattura il messaggio che cerca di mandarti,e sarai la sua regina. Amatevi,sempre é comunque,e nel cuore ci sarà l'amore.
Rosa Cozzi

SCEGLI UN SOGNO

SCEGLI UN SOGNOSi hanno tanti sogni nel cassetto,ma tutti insieme fanno un groviglio che non si può sciogliere, allora scegli quello a cui ci pensi sempre e non riesci a realizzare. Quando ne avrai scelto uno,portalo con te al tuo risveglio,al mattino si realizzano i sogni più pazzi, allora spera che sia così. Fai i progetti,rendili reali,e come un inventore porta avanti la tua idea. Sii determinato,anche caparbio,pensa e ripensa,la soluzione verrà a te veloce come il vento,e ti sentirai pieno di vita.
Rosa Cozzi

sabato 29 novembre 2014

QUANDO L'AMORE E' CIECO E SORDO

QUANDO L'AMORE E' CIECO E SORDOAd amare,si incomincia sempre con un pizzico di follia,il famoso colpo di fulmine fa si che il cuore batta pazzamente e faccia perdere la ragione,e così che si definisce l'amore che in un instante rende ciechi e incoscienti,impavidi e felici. L'amore trasporta su una nuvola i cuori felici,e li fa sognare,rendendo ogni giorno un'eterna altalena la loro vita,come se tutto fosse dovuto a questi cuori innamorati...Ma l'amore é anche sofferenza,a volte capita che un dei due cuori, smetta di battere insieme all'altro,perché é stanco, annoiato,a voglia di emozioni che non trova più nel cuore che gli stà vicino,magari il cuore che resta é diventato sordo al suo richiamo, allora incomincia la sofferenza di chi ama sempre come il primo giorno,e si cerca di chiudere gli occhi,per non vedere che l'amore diventa dolore e dispiacere. L'amore può anche diventare una cieca gelosia,qualcosa che ti rende cieco e sordo,e non ti lascia scampo,ti fa dire parole cattive ,offensive che non pensi realmente,e ti fa fare gesti che non puoi più ritirare indietro,lasciando segni indelebili nel cuore e nella mente e nel corpo. Eppoi, l'amore può diventare affetto,qualcosa di tenue,di delicato,qualcosa che rimane dell'amore intenso che rende forti,che ci rende invulnerabili,allora si incomincia a maturare, a capire che se si ama realmente si possiede un bene immenso unico,da coltivare come una piantina che ha bisogno di cure continue per farlo vivere,e farlo crescere. Ed infine se amiamo realmente l'altra persona si rinuncia alle cose terrene ,si rinuncia a tutti gli averi,agli agi,e se ce ne fosse bisogno anche a dare la vita,per rendere felice chi si ama.
Rosa Cozzi

venerdì 28 novembre 2014

IL SOTTILE FILO DELL'AMORE

IL SOTTILE FILO DELL'AMORECi siamo conosciuti un venerdì sera di maggio a un happy hour,sapete quei ritrovi pieni di giovani che bevono e non mangiano quasi nulla. Mi trovavo li insieme ad altri amici,chi più giovane,chi più grande di me.Ero andata li per far passare il tempo di una sera,che si annunciava noiosa e lunga,ognuno parlava forte per sovrastare la voce del vicino per farsi sentire. Dalla strada giungeva fino a me,il suono di una chitarra,e la voce che si accompagnava con lo strumento,era timida e in sordina,poi mano a mano che gli occhi di tutti si volgevano verso chi suonava,aumentava di intensità,  come gli altri mi girai anche io,curiosa e turbata da quella specie di nenia, che anche se sconosciuta mi suscitava sopite emozioni. Era una specie di hippy con un gran turbante di capelli in testa,vestito di uno di quei jodhpur indiani,e una casacca che copriva quasi tutto il corpo. Con uno svogliato sguardo mi girai di nuovo verso i miei amici,e ripresi a parlare,ma quella voce a mano a mano che saliva di intensità, diventava sempre più attirante, cristallina,  e non riuscivo a concentrarmi sul discorso intavolato, la mia mente era altrove,cercavo di seguire,e di capire le parole,incomprensibili,che  si intuivano dolci ammalianti dall'intonazione della voce. Mi sentivo completamente avvolta da quell'aria misteriosa ,che mi attirava verso quella musica,io conoscevo quella melodia, ma non le parole,dove avevo già sentito quella nenia incomprensibile e dolce.? Cercavo di andare a ritroso nel tempo,ma nulla che mi tornasse vivido e netto. Eppure io conoscevo quelle dolci parole,quel lamento amoroso che usciva dalla gola di quel ragazzo. Non sembrava uno straniero,era visibilmente di razza bianca e apparentemente, amava i paesi esotici, e l'etnia indiana in particolare era vestito all'orientale ma un tocco moderno,gli occhiali ,mi impedivano di vedere i suoi occhi. Continuavo a girarmi, quasi inconsciamente,mi sentivo attirata da quella voce come un magnete,e anche un pizzico di curiosità, che mi faceva pensare...Sentivo il brusio delle persone,non sentivo più la voce,e quasi delusa, mi staccai dal mio gruppo,mi avvicinai  all'uscita,e mi accorsi che l'hippy stava andando via. Presa da un'impulso improvviso salutai i miei amici,adducendo una scusa, e uscii dal locale,quasi correvo,per raggiungerlo. Sentendo dei passi dietro di me,mi voltai, era lei,sapevo che non avrebbe esitato a seguirmi,dopo aver sentito la nenia indiana che da bambini ci cantava mia madre per farci addormentare. Sapevo chi era, dove abitava,e cosa ancora più bella per me, era sola, non aveva nessuno. Sentivo che aveva corso per raggiungermi,e mi fermai ad aspettarla...Eravamo uno davanti all'altra,non sapevamo cosa dire ,imbarazzati, allora mi tolsi gli occhiali per guardarla meglio,era diventata una splendida donna,slanciata, sempre biondissima, delicata come un fiore. Non so cosa vide nei miei occhi,ma rimase con la bocca aperta,come folgorata, cercando delle risposte nella sua testa che non venivano Io sapevo la sua storia, ma lei non poteva ricordare,erano passati tantissimi anni, da quando era successa la disgrazia,dall'incendio che distrusse la casa paterna,e dove persero la vita i suoi genitori.Io la salvai dalle fiamme,caricandomela sulle spalle,lei aveva due anni, io otto. I suoi genitori erano in India,il padre funzionario al Ministero, la madre insegnante di francese.Persone squisite,che avevano accolto mia madre come balia per la loro piccolina,e le avevano permesso di tenere me vicino,e la nenia che avevo cantato questa sera era quella che cantava per farla addormentare. Ora era davanti a me, e i suoi occhi mi scrutavano da capo a piedi,non aveva risposte da darsi e le chiese a me. Mi chiese con la sua voce, che sentivo per la prima volta dopo tanto tempo dove avevo imparato quella nenia,ed io le raccontai di mia madre, di cosa faceva per vivere,e dove.Ma lei non ebbe nessuna reazione,e rimasi in silenzio,incominciammo a camminare ,fianco a fianco,io felice di averla accanto,lei con i suoi perché insoluti,l'accompagnai  sapevo dove abitava,dalla corrispondenza che mia madre aveva mantenuto con i suoi zii.            Arrivati davanti a  casa sua,mi invitò ad entrare,accettai,non senza però averla prima ammonita di non fare entrare sconosciuti in casa.Restò perplessa, ma perseverò,entrati in casa,mi invito a sedermi, sapevo a cosa andavo  incontro,mi offrì da bere,e mi chiese se volevo mangiare con lei,io docile risposi di si,avevo voglia di sapere di più della sua vita,cosa faceva da grande,cosa era diventata.Mangiando mi interrogò,mille domande, risposi a molte, tacqui a tante,ma lei sembrava che non le bastava, e a ogni domanda si avvicinava sempre di più alla verità. A poco a poco seppe tutto di me e di se,resto in silenzio e poi pronunciò il mio nome"danny" ... Seppi allora che si ricordava di me,per lei ero Danny e basta, per me era la mia piccola bambola vivente, avevo vissuto fino a quel momento per ritrovarla.
Mi invito a restare da lei,rimasi, l'indomani mi recai da un barbiere,mi feci tagliare i capelli,e cambiai abiti,ero un'altro.    
Quando ci incontrammo in centro,non mi riconobbe,mi restò accanto per un momento,senza reazione,infine incomiciai a canticchiare la nostra nenia, di scatto si girò,e mi guardò negli occhi,e vi lesse tutti i sentimenti che avevo accumulato negli anni cercandola.Mi prese per mano e ci incamminammo verso il nostro futuro, insieme.
Un filo amoroso incomincio a legarci ora siamo innamorati e felici.
Rosa Cozzi

giovedì 27 novembre 2014

TU SEI IL MIO DESTINO

TU SEI IL MIO DESTINOOgni mattina,quando resto sotto le coperte aspettando che il giorno illumini la stanza,e ancora non ho aperto gli occhi,ma la mente é sveglia,incomincio a pensare, e sempre ad occhi chiusi,il mio  primo pensiero sei tu, col tuo viso, con il tuo sorriso sghembo appena accennato, che ti intrufoli con le tue parole, i tuoi gesti,quel tuo guardarmi furtivo,e con i tuoi gesti calmi, quasi controllati,in ogni momento della giornata,e in qualunque cosa io stia facendo ,sei sempre presente,e se provo a cancellarti dal mio pensiero,prepotente ritorni ancora più nitido. Mi ripeto che per ritrovare la pace della mente, ti dovrei cancellare dal mio cuore,ma mai nessuno ha ancora trovato come si fa, a togliere qualcosa di necessario come il sangue ,per far pulsare il battito di un cuore. Sei il tic tac che scandisce il mio orologio biologico,ti sento vicino e sei tu che muovi le lancette, sei il vento che mi aiuta a respirare,che mi porta le tue parole e alleggerisce l'aria che respiro, sei l'acqua che mi disseta e mi rigeneri con la tua freschezza,sei sempre li che ti presenti, nei momenti e nei luoghi più impensati,sempre in silenzio, ma ti imponi a me. Ogni sguardo che i miei occhi posano su di te,provocano in me mille sensazioni diverse,appena ti vedo i miei occhi trasmettono al mio cuore "é lì",e il mio cuore incomincia a battere forte bubumbubumbubum,come se fosse una grancassa facente parte di una banda musicale cittadina ,e il tutto si traduce in accelerazione del sangue  che scorre nelle vene,come se fosse un'autostrada e tutto andasse troppo veloce,ma queste sensazioni, diventano una piacevole  sorpresa e si tramutano in una gioia immensa. Tutto questo,io, non l'ho provato mai, e mi trovo indifesa davanti a te,come se tu fossi una montagna  da scalare, e mi ritrovo ai tuoi piedi,           indifesa, inerme,indecisa,dalla tua grandezza. Quando, mi capita di ritrovare uno sprazzo di lucidità, cerco di farti uscire dalla mia vita,ma inutilmente,tu sei tu,e gestisci i miei istinti come un burattinaio i suoi burattini,mi comandi a distanza,e muovi i fili della mia esistenza,che ho modificato a tua immagine,ed io te lo permetto,come non l'ho permesso mai a nessuno. Allora amore mio, luce dei miei occhi,come tu sei dentro di me,radicato come l'edera sui muri, ti rivolgo una muta preghiera. Amami, come se io fossi un diamante prezioso,ed io con i suoi riflessi cristallini,ti irradierò di luce come i colori dell'arcobaleno. Mettimi sul più alto piedistallo, come se fossi una dea,ed io veglierò dall'alto tutti i tuoi passi,proteggendoti. Onorami,come onoreresti tua madre,con la stessa dedizione,ed io me ne mostrerei degna. Rispettami, come rispetti col tuo onore gli impegni presi,ed io ne sarei fiera. Emulami in questo amore che io sento per te,fai che i nostri cuori abbiano un solo battito,come le ali di una colomba,stringimi a te in un'abbraccio amoroso,e cercami e pensami come se io fossi in te, AMORE MIO.
Rosa Cozzi

martedì 25 novembre 2014

QUEL GIORNO D'AGOSTO

QUEL GIORNO D'AGOSTOEra il giorno di ferragosto,e c'era festa in paese,tutti vestiti a festa quella sera,sorrisi e saluti a tutti,per rendere omaggio alla santa, sembrava che anche le stelle si fossero date appuntamento in cielo, brillavano ancora di più degli altri giorni,per rendere ancora più bello quel giorno,e tutti ballavano e scherzavano senza pensieri. Io aspettavo le danze,facevo parte del gruppo che ballava la <<tarantella>>,tutti dicevano che ero brava,e che avevo il ritmo nel sangue,e le mie movenze avevano attirato molti sguardi di uomini che mi fissavano con negli occhi quella voglia di avermi e di farmi assaporare gli attimi fuggenti di un accoppiamento veloce. Io ero una ragazza di 15 anni, e la sola cosa che mi interessava era ballare,mi scatenavo, diventavo una donna con le mie movenze.Non ero una sprovveduta,qualche anima pia mi aveva spiegato cosa rischiavo se qualche giovanotto mi avesse preso di mira,e cercavo di non trovarmi mai in qualche angolo buio,o isolato, da sola. Però a quindici anni si é innamorati dell'amore,e tutto sembra speciale ai propri occhi, avevo anche io nel cuore e nella mente,un viso con due occhi neri che mi fissavano,e un sorriso malizioso che mi sorrideva a pieni denti, ogni volta che l'incontravo ,sentivo che il cuore incominciava a saltare come le caprette al pascolo, e le gambe si bloccavano, diventavano di marmo,rossa in viso, abbassavo lo sguardo,ma curiosa cercavo di sapere cosa era quel sentimento, quel tremore che mi invadeva ogni volta. Aprii il mio cuore a una vecchia signora,che a detta di tutti faceva la <sensale > con poche domande mi chiese se ero ancora integra, e al mio sguardo indignato capì che lo ero veramente,allora mi chiese se il mio cuore <teneva> qualcuno dentro. Si, avevo qualcuno dentro al cuore,ma non ero pronta a legarmi,ero ancora troppo giovane si le mie forme erano quelle di una donna, slanciata e formosa nei punti giusti,i miei lunghi capelli che portavo intrecciate in due lunghe trecce facevano di me una donna,i miei occhi blu,colpivano tutti quelli che mi guardavano,ma non volevo legarmi seriamente a qualcuno ancora per diversi anni. Allora la <<sensale>> mi dice di andare, e di ballare solo per chi ho nel cuore. Quella sera,mi scatenai,e lasciai che parlasse il mio corpo che ogni passo di danza avesse la sua cadenza, e colpisse giusto. In quella tarantella infernale subentrò  colui che mi faceva tremare,e battere il cuore,e in un crescendo di giravolte, di sfioramenti di mani, e di languidi sguardi mi persi con lui in una sfida amorosa. Volevo dominarlo, volevo sottometterlo,ma non fu così,fu lui a vincere,e alla fine della danza,mi trascino via prendendomi per mano,ci ritrovammo insieme,in un angolo buio mi diede il primo bacio,e divenne croce e delizia del mio corpo.
Rosa Cozzi

lunedì 24 novembre 2014

PORTAMI CON TE, FAMMI SOGNARE

PORTAMI CON TE, FAMMI SOGNARESi, portami con te, nei meandri del tuo cuore,fammi sentire la musica di quella melodia che solo tu sai suonare col mio corpo. Non é giusto che mi debba accontentare delle briciole di una felicità che solo tu puoi darmi. Dimmi che sei pronto a questo amore,pronuncia le parole magiche,mi farò piccola, invisibile,e silenziosa,non mi importa se dovrò restare sempre dietro di te,basterà che tu mi tenga per mano,per non farmi sentire sola. Quelle parole che puoi dire e che mai pronunci, pesano come macigni. Non aspettare più, alleggerisci questo mio desiderio,aspetto,ma non ti decidi, non sai come ci sto male. Portami sulle nuvole,fammi volare con te,e ti sentirai leggero,metti le tue mani nei miei capelli accarezzali come sai fare tu, appoggia le tue labbra sulle mie e baciami con passione,fai che questa mattina piena di sole diventi la nostra mattina, piena di passione e di dolci carezze. Lascia che il tuo pensiero sia con me,raggiungimi con la mente e col cuore. Ormai ti ho lasciato entrare nel mio corpo,non riuscirà mai nessuno ad estirparti, anche con gli occhi chiusi ti vedo e ti sento. Fammi volare,fammi tremare,fammi gemere,questo e il nostro sogno,fammi sognare.
Rosa Cozzi

LA DEBOLEZZA DI UN UOMO

LA DEBOLEZZA DI UN UOMOSto cercando di staccarmi da te, ma ad ogni sguardo che poso su di te, ricomincio da capo,se guardo i tuoi occhi chiusi,li rivedo vicini ai miei,pieni di desiderio,scendo lentamente sul tuo viso,ammiro la tua pelle diafana e vellutata,il tuo collo da cigno rivela un portamento di un'aggraziato felino,i miei occhi si posano ancora più giù sui tuoi seni,che stanno dritti,quando sei in piedi hanno la forma di  una coppa di champagne,ancora più giù fino all'ombelico, e a quel cespuglio pieno di odori stuzzicanti. Sei vicino a me,languidamente, rilassata,dopo che ci siamo amati appassionatamente,io che cercavo rifugio nelle curve del tuo corpo,e prendevo a piene mani tutto il piacere che mi davi. Tu che m'imploravi di farti tua subito,completamente,come un'affamata d'amore. Tra noi non potrà mai esserci un muro che ci divide,siamo troppo simili e vogliamo la stessa cosa. Ci cerchiamo come due disperati,sempre attenti alle nostre esigenze. Per me sei la sorgente che mi da da bere, la mia aria che respiro,la mia luce che mi guida, il mio sole che mi scalda,tutto il mio mondo. Per sapere cosa rappresento per te,aspetto che tu me lo dica con parole tue,non voglio forzarti a dire parole che non pensi. Questa attrazione che ci trasporta in alto,nelle sfere del piacere,é unica, sottile,impalpabile,é rende eroticamente piacevole amarci. Ti guardo, ti ammiro, e ti amo,e voglio che tu sia solo mia,ma queste parole hanno senso solo  per me,parole che ho paura ha pronunciare a voce alta, paura di aprirti il mio cuore,paura di vederti ridere di questo mio sentimento,che mi rende debole davanti a te. Sento che soffia il vento del cambiamento,imprecisata sensazione, che mi rende ancora più debole nei tuoi confronti.                 
Sei così sicura di te,di quello che senti, che vuoi fare,quello che dici. Mi chiedo come sarebbe la tua reazione,se ti dicessi che ti amo,che voglio farti mia per sempre,si lo so che sono parole che non si usano più, ma io le sento nel mio cuore,e vorrei gridare al mondo questo mio sentimento.   Aspetto che ritorni dal mondo dei sogni,e ti parlerò,dovessi soffrirne mille anni,per un tuo rifiuto. Come se tu avessi sentito la mia muta preghiera,apri gli occhi e mi sorridi, no non mi dirai di no,il tuo sorriso e i tuoi occhi mi rendono più sicuro,e in un sussurro ti dico <<Ti Amo>>.
Rosa Cozzi

venerdì 21 novembre 2014

PRENDIAMOCI UNA PAUSA

PRENDIAMOCI UNA PAUSA Ecco l'hai detta quella dannata frase. Era quella frase che temevo da mesi, ora l'hai pronunciata,e non posso far finta di non aver capito,non posso ricacciarti in gola quel tuo tono quasi di sfida,che mi ha tramortita,ma non voglio farti vedere quanto soffro,mi hai dilaniato il cuore,sto tremando, ma non voglio dartela vinta. Continuare a lanciarci picche e dardi,come se fossimo in guerra,non ha più senso nasconderci che la nostra unione sta andando a rotoli. Ma devo ammettere che non mi aspettavo questa tua decisione,così repentina,e con tutta la buona volontà,non riesco ad assimilare questa tua decisione. Si ti dico, parliamone con calma,prendiamola insieme questa decisione,parliamone questa sera. Devo andare al lavoro,e ti chiedo di aspettare che torni dal lavoro. Esco in fretta,come se avessi il fuoco alle calcagna,e corro a prendere l'autobus,ma lo vedo che sta già ripartendo,ormai é inutile che mi affretti,dovrò aspettare il prossimo. Mi siedo sulla panchina,sfinita, stremata, con una gran voglia di piangere,ecco sta arrivando il pianto,ma devo resistere,non posso abbandonarmi a questo freddo che mi sta invadendo,a questa voglia di buttarmi per terra e di morire. Come farò a resistere alla solitudine, restare senza di te sarà come annullarmi nel vuoto. Il mio sguardo capta un movimento,e con un sussulto mi rendo conto che tu non hai aspettato che mi fossi allontanata,  con un borsone in mano che stai caricando in macchina, non ti accorgi che sono quasi davanti a te,metti in moto e parti indifferente, senza guardarti intorno. Mi sento morire, e ritorno verso casa, distrutta, e avvilita,non posso, andare al lavoro in queste condizioni. Apro la porta,entro  ad occhi chiusi,non voglio guardare il vuoto che hai lasciato. Un brivido di freddo mi attanaglia le viscere,mi sento svenire, e nelle mie condizioni é una cosa normale,corro in bagno e piegata in due sul water caccio via la bile che mi si é formata nello stomaco. Volevo parlargli questa sera,di questo esserino che ho in grembo, si aspetto un figlio da lui, ma non é servito a nulla,mi rendo che non era amore che lui mi dava,ero solo uno spasso,mi stendo sul letto, e mi raggomitolo per non tremare, un tuono improvviso mi fa sussultare,sta piovendo,e io sento le lacrime scendere copiose dai miei occhi, e ripenso alle volte che tu non mangiavi assorto in un pensiero tuo. Capivo e non parlavo, ma perché non mi dicevi il tuo pensiero, invece di dire bugie.    Ormai é troppo tardi,sono stanca, voglio dormire,e sento che il sonno mi sta invadendo, mi accarezzo il ventre,e incomincio a cullare il mio piccolino,chissà se può sentirmi,sento di amarlo già con tutta me stessa. Passano i mesi ,nessuna notizia di te, ed io divento sempre più grossa,i miei mi aiutano,sono felici di avere un nipotino,fanno di tutto per essere presenti nella mia vita. Ma perché,se tu avevi un'altra donna,non me lo hai detto, ma perché non riesco a dimenticarti, ma perché il mio bambino non deve avere un padre, Il mio piccolino é nato,una sera di primavera, e bello come il sole, ogni volta che lo guardo vedo lui,copia conforme di suo padre. Ora é estate,e grazie ai miei, riesco ogni tanto ad uscire,e a detta di tutti i miei amici,sono in una forma smagliante,la maternità mi dona, ma resto sempre un po in disparte,per non farmi corteggiare,devo pensare a mio figlio. Ma senza sapere della tua venuta,sento nell'aria la tua presenza, si eccoti, sempre bello, ma con un velo di malinconia negli occhi,ti vedo avvicinarti a me,e come se non fosse avvenuto nulla,mi dici ciao,e mi sorridi,con quel maledetto sorriso ammaliante che mi conquistò. Io ti guardo e ti saluto, ma alla mia freddezza,rincari la dose, e ti permetti di sfiorarmi il viso con la punta delle dita, fremo, ma tengo duro,non voglio ricadere nello stesso errore,e tu mi inviti a una corsa in macchina, ma rifiuto, e mi giro per andare via,e non vederti più. Ho capito che non sei l'uomo per me, e incomincio a sentirmi leggera, come se mi fossi tolta un peso dalle spalle,si sono guarita dall'amore che avevo per te,non gli'é lo dico, ma lo penso,e lo lascio li su due piedi, come lui ha lasciato me,e quasi corro per raggiungere mio figlio...
Rosa Cozzi

COME UN'ONDA MI TRAVOLGI

COME UN'ONDA MI TRAVOLGICammino lentamente per le strade della città,tutto è silenzio,che pace..! La brezza fresca mi brucia le gote,e il rumore vicino del mare in tempesta mi attrae,vado,così al piacere del vento,e ad ogni passo mi avvicino. La voglia di compagnia, di calore, di amore, di una presenza che mi scaldi il cuore,cresce ed esplode imperiosa. La solitudine, come una bestia ramificata mi tiene prigioniera con i suoi no,ma,se, e mi attanaglia il pensiero. Quante volte qui sul pontile,appoggiati sulla balaustra,eravamo solo un'anima, un pensiero,un solo corpo. A ogni folata,il vento solleva le onde,e s'infrangono sulle rocce, e gli spruzzi m'impregnano di salsedine,e come un ritornello ritornano a cullarmi  le tue parole. Le sento,e il canto ammaliante delle tue parole mi blocca e mi stringe come una morsa. Vorrei,si vorrei avere le tue braccia  che mi avvolgevano,come solo tu sapevi fare,e stringendomi a te mi sussurravi parole ardenti. Il mare sta scatenando la sua forza,e come se sentisse la mia solitudine,s'infrange con vigore su di me,e mi travolge ed io mi lascio andare senza alcuna volontà. Non riconosco il luogo in cui mi trovo,sono in un letto sconosciuto, lentamente risalgo alla vita, e mi accorgo che sono completamente nuda,sotto le lenzuola. Piano,con un rumore leggero qualcuno sta maneggiando delle stoviglie,giro gli occhi e mi rendo conto che sono in un faro,tutto e circolare, cerco di parlare,ma la mia gola e dolorante,ho bevuto acqua salata,e il ricordo di quell'onda mi riaffiora in testa,e incomincio a battere i denti dalla reazione di paura, ho rischiato di annegare,questo e più che sicuro.
Cerco di alzarmi ma sono tutta indolenzita,e ogni sforzo mi costa lacrime,un mio gemito attira la persona che mi ha salvato. Sento i suoi passi, e mi copro un po di più con il lenzuolo, ma una fragorosa risata mi blocca,e giro gli occhi per guardare. Come il sole illumina la Terra con i suoi raggi,e permette di viverci, Lui é..!!!!! e lo vedo. Si Lui é uno splendido esemplare di maschio mediterraneo, mi sembra grandissimo,io che sono allungata,probabilmente nel suo letto,mi sento piccola e indifesa, e con la voce rauca, tento di ringraziarlo. Lui con una voce burbera, ma piacevole mi blocca e mi dice che se volevo annegare avevo scelto il momento giusto,e che lo avevo fatto sudare sette camice per trarmi in salvo. Intrigante,assolutamente intrigante questo uomo,che apparentemente vive in questo faro,cosa ci fa,e come tutte le donne ,incomincio a fare mute domande, sarà sposato,?sarà un marinaio?,ci sarà una moglie che gli tiene compagnia?. Come se mi avesse letto nel pensiero,mi risponde che vive qui,ormai da anni,che si occupa della manutenzione del faro,che la sua principale occupazione é scrivere, ma non disdegna la pesca,e il giardinaggio.
Come se avessi visto un fantasma lo stò fissando,e gli chiedo dove siamo, Lui senza scomporsi più di tanto,mi indica un punto imprecisato lontano dalla costa,e li mi prende il panico. Cosa ci faccio così lontano dal punto dove mi trovavo,? come ha fatto a trovarmi in quel mare in burrasca?,e come per magia la sua risposta arriva,e mi spiega che era in mare a recuperare una boa,quando mi a sentito urlare,ed era subito arrivato in mio aiuto,ma che io in pieno panico lo avevo graffiato e mentre scalciavo come una cavalla,dato calci ben assestati. La sua pazienza aveva un limite mi dice serio, e per farmi stare calma mi assesta un pugno,che mi fa perdere i sensi. In effetti mi tocco la guancia, e sento un dolore ancora vivo, di rimando chiedo chi mi ha tolto i vestiti bagnati,e Lui con una fragorosa risata, mi chiede se vedo altre persone in quella stanza. Offesa,resto in un lungo mutismo,ma Lui si avvicina e mi solleva come un fuscello, ma che forza che ha questo gigante..! e mi fa ingurgitare un miscuglio di odori, muhhhh,che buono questo caffè,!!é il migliore caffè che io abbia mai assaggiato. Chiedo se posso avere i miei vestiti,Lui si assenta,un'attimo e torna con un jeans lunghissimo,e una tshirt che mi può servire da vestito, e li appoggia sul letto,e mi chiede se ho bisogno di aiuto,rispondo che penso di farcela,ma evidentemente non sono in forma,perché appena messi i piedi per terra, barcollo e sto per accasciarmi,ma Lui come se avesse intuito la mia debolezza mi prende al volo, e mi adagia di nuovo sul letto. Ha due braccia possenti, e una forza erculea,il suo calore mi trasmette strane sensazioni, e mi fa sentire tutto un rimescolio dentro di me. Ma che mi prende,non riesco a respiare con lentezza,il mio respiro diventa affanno, e il mio cuore accelera i suoi battiti.
Devo essere impazzita,devo lottare contro una voglia matta di baciarlo,una strana sensazione, un languore mai provato prima mi paralizza..
Ma che mi sta succedendo,non sono avvezza a queste reazioni,eppure se mi baciasse risponderei a questa strana voglia di sentire le sue labbra sulle mie, sento che sono arrossita, e mi accorgo che Lui mi sta guardando con un'aria divertita.
Cerco di nascondere il mio viso, ma ormai sono stata scoperta, chiedo di restare sola,ma Lui non accenna a spostarsi,e come se avessimo aspettato quell'istante ci perdiamo tutti e due in un lungo bacio,affamati e assetati,lasciamo che il destino compia la sua strada,e ci porti su ,sempre più su negli strali della passione, in un crescendo di sensazioni mai provate.
Rosa Cozzi

mercoledì 19 novembre 2014

MI BASTA SOLO GUARDARTI

MI BASTA SOLO GUARDARTI Sei allungata vicino a me,hai un braccio che nasconde il tuo viso,e il tuo respiro profondo, mi fa capire che sei profondamente addormentata. Amore mio non capirai mai quanto ti amo,sei la persona più preziosa che io abbia mai amato,e che amerò,e la paura di perderti,ha fatto si che ti abbia detto una bugia,ma sento che tu mi appartieni,con il corpo e con la mente,e non voglio neanche pensare che debba perderti. Sono ore che ti osservo,e ad ogni attimo, ogni minuto,ogni ora che passa,il mio cuore si stringe in una morsa di gelo. Sento che quello che ti dirò quando ti sarai svegliata ti allontanerà da me per sempre. Ma, cerco di ritardare ancora questa verità scomoda da rivelare.
Ti guardo, e ti ammiro, ti guardo e ti amo,ti guardo e gioisco del tuo corpo nudo,le tue curve sinuose mi hanno stregato,e reprimo a stento l'impulso di accarezzarti,per non svegliarti. Cerco con la mente di farti capire che ,se te ne andrai,io sarò un uomo mutilato, di un pezzo di cuore che sarà una ferita eterna. Ma quanto sei bella,ogni volta che diventi mia,ti sento fremere, ti sento tremare, ti sento gemere di piacere,no, non può finire il nostro rapporto,perché il dolore mi ucciderà,sento che sta diventando un incubo questo segreto che vorrei mai  doverti rivelare.  Ora vorrei svegliarti e farti di nuovo mia, come ieri, oggi,e ancora domani,ti vorrei stringere e farti penetrare come una copia conforme dentro di me,perché questo dolore che mi opprime si cancelli e mi faccia gioire di te ancora per tanti attimi,ore,giorni,mesi,anni,di te. Perché l'amore diventa così difficile, se c'é un segreto tra due che si amano. Perché l'amore diventa sofferenza per me che devo confessarti che c'é un'altra donna nella mia vita da anni,e che non posso lasciare ora che la sua salute é arrivata al capolinea. Stai lentamente ritornando alla vita,quanto sei bella,con i tuoi lunghi capelli che ti coprono solo un seno, e metà delle tue spalle,apri piano un'occhio quasi a spiare se ci sono ancora,e mi sorridi,quel tuo sorriso che mi fa impazzire,e quasi che mi avessi letto nel pensiero, mi attiri a te, e ti stringi a me,come se io fossi il tuo grembo materno, e sento esplodere dentro di me un desiderio incontrollabile di prenderti,e di amarti selvaggiamente. Ci amiamo ancora una volta così forte,ogni gesto é come se fosse l'ultimo,ti accorgi che ti sto amando in silenzio concentrato in un mio pensiero, e con i tuoi meravigliosi occhi,mi interroghi muta, quasi per chiedermi dove sono,con chi.
Ritorno al presente,insieme in un ultimo gesto, l'ultimo gemito, e poi di nuovo ansimanti,col cuore che batte forte,allungati per riprendere il respiro. Guardi l'ora, stai per parlare, ma all'improvviso ti bacio, ti chiudo la bocca con un ultimo bacio disperato, e poi ti lascio andare,e tu con quella tua risata cristallina, spontanea, solare, mi togli ogni forza,ogni volontà di parlare. Non posso, non ho il coraggio, tacerò la verità, ti voglio ancora, e ancora per tanto tempo,sei mia ancora, perché non posso rinunciare a te,sei mia e egoisticamente ti voglio solo per me,solo pensare che potresti essere di un'altro mi fa impazzire. Sei mia, solo mia, per sempre.
Rosa Cozzi

lunedì 17 novembre 2014

ALLA VISPA TERESA

ALLA VISPA TERESAAlla vispa Teresa,che ha gli occhi più vispi,e un dolce sorriso,io dico ti ho presa..Capelli al vento come grano maturo, corre e rincorre dietro al pallone, spera che un giorno diventi un campione. Se vuole bene a mamma e papà, domani alzarsi presto dovrà,senza capricci e senza ma. Teresa, bambina, o Terry signorina, bellissima e grande dovrai un dì diventar.
Rosa Cozzi

CI SONO GIORNI CHE...

CI SONO GIORNI CHEE' proprio vero che i giorni si seguono e non si somigliano.!!! Si, ci sono giorni che iniziano col sole e tutto risplende,luccica, sfavilla,come oro,e tutto come per magia,rende l'aria leggera,frizzante,e ti ubriachi di piacevoli sensazioni. Quei giorni sono pieni di felicità,di amore,di serenità,e vorresti che non finissero mai. Fai il pieno di ogni attimo della tua giornata,perché tutto va nel verso giusto. Allora alzi gli occhi al cielo e ti senti in pace. Altri giorni seguono, e ti rendi conto che non tutto quello che desideri é a portata della tua mano,  anche se stendi il braccio,ti accorgi, che tutto ti sfugge. Ritenti ancora,ma quello che vuoi é irraggiungibile,tutto ti sembra difficile,e con rassegnazione ti fai coraggio e aspetti il momento giusto. Altri giorni,la tua sensibilità ,ti fa percepire sensazioni, situazioni, sguardi,che ti opprimono, e rendono tutto malinconico,e resti in silenzio,ad aspettare che qualcuno o qualcosa la renda diversa,un suono, una voce,un profumo.             E altri che richiedono un grande coraggio,per combattere la tristezza, quei giorni li,sono quelli più difficili da gestire,sono pesanti di assenze,di parole che non senti più,di voglia di sentire un corpo che ti scaldi,ma che non c'é,allora ti nascondi il volto e lasci che le tue lacrime amare sgorghino dai tuoi occhi. Si i giorni sono tanti,ed ogni mattina si apre il sipario, si ricomincia a vivere,a sperare,ad amare,a ridere,a soffrire,ogni mattina é un nuovo giorno,e questo giorno ti chiede un grande coraggio. Renditi protagonista della tua vita,delle tue azioni, dei tuoi sentimenti,dei tuoi amori,e anche del tuo dolore, assumiti pienamente ogni instante, non restare mai spettatore.!!
Quei giorni li,sogna, ama, piangi, ridi, gioisci,vivi la tua vita pienamente,alza la testa e vai per la tua strada,sarai ancora felice..
la vita é una sola.
Rosa Cozzi

QUELLA TUA MAGLIETTA ATTILLATA

QUELLA TUA MAGLIETTA ATTILLATADal primo momento che ti ho vista sotto la pioggia,bagnata come un pulcino,e quella tua maglietta incollata al tuo corpo,che faceva intravvedere i tuoi capezzoli induriti dal freddo, mi sei entrata prepotente nel cuore e nella mente. Io ti guardavo stupito e immobile,senza reazione ero diventato una statua di sale. E una voglia prepotente mi spingeva verso di te per farti l'amore, per farti mia. Ecco dovevo averti, volevo baciarti, dovevi essere solo mia,ma per averti dovevo trovare il modo di avvicinarti, parlarti. Si, si tutto é successo, come in un film,i nostri corpi si sono riconosciuti, chiamati, amati,con prepotenza,il mio desiderio di accarezzarti,di plasmarti,di modellare il tuo corpo col mio,è stato il più forte,come se annullandoci di desiderio,ogni gesto, ogni sguardo, ogni bacio,ci rendeva più forti,invincibili. Quest'attrazione che ci ha travolti come un uragano è incontenibile,inarrestabile,incontrollabile. Tu eri la mia nuova vita,fuori dalla monotonia,dalla noia quotidiana,allora aspettavo solo il momento che apparivi davanti ai miei occhi per amarti. Quante volte, dopo aver parlato per ore, baciati come due affamati abbracciati come due disperati, ci siamo amati sulla sabbia ancora calda, le sere d'estate,e io mi sentivo l'uomo più potente del mondo quando mi supplicavi di amarti ancora, e ancora, più forte, sempre più forte, ed io ti avevo in pugno,ogni tua volontà era volata via.  Non ti feci domande,non volli sapere,per me eri mia, ed il piacere bastava, tutto filava su binari retti,ogni momento passato con te, era tempo regalato dagli angeli.
Tutto finì un pomeriggio,come era incominciato,mi dicesti che dovevi ripartire,che sarebbe venuto tuo marito a riprenderti,che era stata una dolce e travolgente parentesi, ma che dovevi andare, che tutto era stato perfetto. Ti guardai salire in macchina,con il cuore che urlava,ma non usci alcun suono dalla mia gola,avevo voglia di urlare il tuo nome all'infinito,ma rimasi in silenzio,e ti lasciai andare via senza un gesto. Rimasi inebetito e infelice,per settimane, passando le giornate ubriaco, senza volontà,cercando quel pezzo di te che mi mancava. Ero morto dentro prima ancora di esalare l'ultimo respiro. Maledicevo il mondo,il tempo,tutte le donne come te, che mi avevi ferito. Ogni cosa mi parlava di te, sentivo il tuo odore sul cuscino,e come se trovassi sollievo ci affondavo il viso, per ritrovarti,guardavo le foto che avevamo fatto quando eravamo al mare, sulla barca,quella barca che ci aveva visti amarci,e ci aveva sentiti gemere, e per il troppo rullio ci aveva rovesciati in mare. I tuoi piccoli baci che dopo ogni amplesso mi davi incominciando dagli occhi,e piano piano,scendevi giù sempre più giù,fino all'ombelico. E ti maledicevo,ma ti amavo,la solitudine pesava,e rendeva amara la mia vita. Lentamente riemergevo da quell'incubo,ogni giorno volgevo il mio sguardo,cercandoti. E all'improvviso sei riapparsa,eri tornata da me, ed il sole si riaccese, e tutto brillò di vita. Eri tornata, non mi importava per quanto tempo, se per un giorno,un anno o per sempre, eri ritornata da me, e tutto il resto non contava più.
Rosa Cozzi

SIGNORA MIA, IO L'AMO !!!

SIGNORA MIA, IO L'AMOLa vedo che arriva ,ha appena girato l'angolo,e mi fermo apposta a guardarla mentre passa con quell'andatura da regina,ne ha il portamento,come se sfiorasse appena il suolo, mi passa vicino,ma lei non si accorge di me, e io ragazzo ancora troppo giovane per pensare all'amore vero,la guardo estasiato,e incantato sento il cuore che a tonfi pesanti mi scoppia nel torace e mi scompiglia i sensi. Mi sento il fuoco nelle vene e nelle viscere, lei  é entrata nei miei occhi,e mi ha stregato,non dormo più, e mi struggo al suo pensiero,"mi guardi, si accorga di me" ma inutilmente. Ho scritto migliaia di parole, e ogni volta ho strappato i piccoli messaggi, che ingenuamente speravo di mandarle. Aspetto che mi guardi,e come un condannato a morte aspetta  la grazia, io resto invano di vederla alla finestra, e resto seduto al bar di fronte,centellinando per ore un caffè,per poterla guardare e vedere di sottecchi. Gli amici si prendono gioco di me perché non é lecito il mio desiderio per lei?? chi ha stabilito che un ragazzo non può amare una signora adulta,??eppure sento che l'amo,si l'amo,e la mia voce si ferma in gola, le parole non escono,sono pesanti,pieni di voglia repressa. Eccola, si sono ore che l'aspetto, il vento fa volare le foglie ingiallite, e lei con un abito che la rende ancora più seducente  cammina lentamente,e quasi mi sfiora,una folata di vento le alza il vestito,e mi fa intravedere le sue gambe tornite e sode, e il panico mi invade e mi fa vedere tutto rosso, da sballo. Si devo parlarle,devo dirle che é la causa del mio batticuore, e che il sentimento che nutro per lei é pura poesia, e non follia. Domani,mi farò coraggio, si domani le dirò che l'AMO.
Rosa Cozzi