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giovedì 13 novembre 2014

COSI' NACQUERO ALTRE STELLE

COSI' NACQUERO ALTRE STELLEDovete sapere che nei tempi che furono tanto,ma tanto tempo fa, vivevano al polo nord,vicino alla casa di Babbo Natale, Nonno Biagio che aveva i capelli candidi come la neve,e un cuore buono e grande come il mondo, poteva contenere tutto l'amore che gli umani sentivano per chi amavano,e sapeva fare cose meravigliose con le sue mani,ogni pensiero che passava nella sua testa,lo metteva in opera,e diventava realtà,con lui vivevano i suoi due nipotini,Rosella dai biondi riccioli ribelli e dagli occhi blu limpidi come le acque cristalline di un lago di montagna,ma tenera e dolce come un biscotto allo zenzero,e Gigetto l'ometto di casa, che senza protestare,ubbidiva alla sua sorellina che lo comandava  a bacchetta,"Gigetto spingimi forte ,voglio volare in alto e prendere tutte le stelle del cielo"urlava se era sull'altalena,"Gigetto,spingi più in fretta" per scivolare sui colori dell'arcobaleno prima di mescolarsi e sperdersi nel cielo, che si era formato dopo  un temporale. Ogni giorno passavano ore insieme,e Rosella e Gigetto chiedevano al nonno Biagio,su quale stella fossero i loro genitori, che erano volati in cielo per aiutare il buon Dio a far brillare e lucidare le stelle,affinché brillassero tutte le sere per tutti i bimbi rimasti sulla terra senza mamma e papà. Nonno Biagio amava più del sole che scalda tutto l'universo,i suoi due nipotini,e cercava con mille racconti di non far mancare l'affetto che avrebbero avuto dai loro genitori se fossero ancora qui sulla terra, li abbracciava stretti a se,e li coccolava,cercando di proteggerli. Una sera che era piovuto tutto il giorno,e poi si era tramutato tutto  in grossi fiocchi di neve,Rosella era inquieta, non riusciva a stare ferma, girava come una trottola, e parlava da sola,Gigetto la seguiva passo,passo come un'ombra,e nonno Biagio cercava di capire qualche parola per risolvere il problema,sentiva venire una crisi di pianto,come era già successo altre volte,aveva il cuore stretto dal dolore, era impotente contro quel destino crudele che aveva privato i suoi nipotini della presenza amata,e si chiedeva cosa avrebbe potuto inventare per aiutare i suoi nipotini a superare quei momenti di sofferenza. Pensa che ti pensa,ebbe un lampo di lucidità, e corse in cantina, rovistò tra le scatole, tutte ben tenute, e alla fine trovò,eccola!!! esclamò, e detto fatto risalì in casa, chiamò Rosella sempre più triste e agitata, e Gigetto, accoccolato vicino al fuoco, e disse,"Bimbi miei,dobbiamo aiutare i vostri genitori, mi hanno chiesto di portare loro la Luna,volete aiutarmi?",i bimbi obbedirono subito,e detto fatto, si misero a lucidare lo spicchio di luna che era custodito nello scrigno,da tanto tempo,tanto quanto tempo che mancavano i genitori dei piccoli. Nonno Biagio aveva costruito con le sue mani quello spicchio di luna argentato per suo figlio,il papà dei piccoli,che era un sognatore da sempre. Si misero di buona lena, e sfregarono ,lucidarono, finche lo spicchio di Luna non splendette così tanto da illuminare tutta la casa. Allora Nonno Biagio,disse, "Salirò sulla scala e andrò ad appendere la Luna in cielo, così mamma e papà vi vedranno che siete cresciuti,saranno felici, e vi manderanno il bacio della buona notte". Rosella con piglio da grande rispose,"No andrò io, voglio che la mamma sia fiera di me, e papà veda Gigetto che é cresciuto tanto". Nonno Biagio acconsentì subito, e le raccomandò di stare attenta a non cadere,l'avventura incominciò,salì per prima Rosella con la lanterna per fare luce,sulla scala di corda,che come per magia era scesa giù dal cielo, poi Gigetto,che aspettava il Nonno, per passargli lo spicchio di Luna, che brillava sempre di più,mano a mano che saliva più in alto. 
Arrivato in cima passò la Luna alla sorellina, e Rosella con un ultimo sforzo la lanciò nel cielo,e come per miracolo si mise accanto alle due stelle più brillanti del firmamento, e fu  tutto un luccichio di mille e mille luci. Ritornati giù sulla terrazza, guardavano col naso all'insù, lo spettacolo del cielo illuminato,e aspettarono,aspettarono,non sapevano cosa aspettavano,ma tutto ad un tratto tutte le stelle si riunirono in conciliabolo,e si misero d'accordo per fare apparire i visi di mamma e papà, detto fatto per Rosella e Gigetto.Al grido di stupore e di gioia,incominciarono a cadere mille e mille stelle,cadendo abbracciavano i piccoli,che sentivano sulle guance mille baci mandati dai loro genitori,sorridevano e saltavano di gioia, felici e contenti corsero nei loro lettini a dormire, in una notte serena  e stellata…
Rosa Cozzi

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