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sabato 29 novembre 2014

QUANDO L'AMORE E' CIECO E SORDO

QUANDO L'AMORE E' CIECO E SORDOAd amare,si incomincia sempre con un pizzico di follia,il famoso colpo di fulmine fa si che il cuore batta pazzamente e faccia perdere la ragione,e così che si definisce l'amore che in un instante rende ciechi e incoscienti,impavidi e felici. L'amore trasporta su una nuvola i cuori felici,e li fa sognare,rendendo ogni giorno un'eterna altalena la loro vita,come se tutto fosse dovuto a questi cuori innamorati...Ma l'amore é anche sofferenza,a volte capita che un dei due cuori, smetta di battere insieme all'altro,perché é stanco, annoiato,a voglia di emozioni che non trova più nel cuore che gli stà vicino,magari il cuore che resta é diventato sordo al suo richiamo, allora incomincia la sofferenza di chi ama sempre come il primo giorno,e si cerca di chiudere gli occhi,per non vedere che l'amore diventa dolore e dispiacere. L'amore può anche diventare una cieca gelosia,qualcosa che ti rende cieco e sordo,e non ti lascia scampo,ti fa dire parole cattive ,offensive che non pensi realmente,e ti fa fare gesti che non puoi più ritirare indietro,lasciando segni indelebili nel cuore e nella mente e nel corpo. Eppoi, l'amore può diventare affetto,qualcosa di tenue,di delicato,qualcosa che rimane dell'amore intenso che rende forti,che ci rende invulnerabili,allora si incomincia a maturare, a capire che se si ama realmente si possiede un bene immenso unico,da coltivare come una piantina che ha bisogno di cure continue per farlo vivere,e farlo crescere. Ed infine se amiamo realmente l'altra persona si rinuncia alle cose terrene ,si rinuncia a tutti gli averi,agli agi,e se ce ne fosse bisogno anche a dare la vita,per rendere felice chi si ama.
Rosa Cozzi

venerdì 28 novembre 2014

IL SOTTILE FILO DELL'AMORE

IL SOTTILE FILO DELL'AMORECi siamo conosciuti un venerdì sera di maggio a un happy hour,sapete quei ritrovi pieni di giovani che bevono e non mangiano quasi nulla. Mi trovavo li insieme ad altri amici,chi più giovane,chi più grande di me.Ero andata li per far passare il tempo di una sera,che si annunciava noiosa e lunga,ognuno parlava forte per sovrastare la voce del vicino per farsi sentire. Dalla strada giungeva fino a me,il suono di una chitarra,e la voce che si accompagnava con lo strumento,era timida e in sordina,poi mano a mano che gli occhi di tutti si volgevano verso chi suonava,aumentava di intensità,  come gli altri mi girai anche io,curiosa e turbata da quella specie di nenia, che anche se sconosciuta mi suscitava sopite emozioni. Era una specie di hippy con un gran turbante di capelli in testa,vestito di uno di quei jodhpur indiani,e una casacca che copriva quasi tutto il corpo. Con uno svogliato sguardo mi girai di nuovo verso i miei amici,e ripresi a parlare,ma quella voce a mano a mano che saliva di intensità, diventava sempre più attirante, cristallina,  e non riuscivo a concentrarmi sul discorso intavolato, la mia mente era altrove,cercavo di seguire,e di capire le parole,incomprensibili,che  si intuivano dolci ammalianti dall'intonazione della voce. Mi sentivo completamente avvolta da quell'aria misteriosa ,che mi attirava verso quella musica,io conoscevo quella melodia, ma non le parole,dove avevo già sentito quella nenia incomprensibile e dolce.? Cercavo di andare a ritroso nel tempo,ma nulla che mi tornasse vivido e netto. Eppure io conoscevo quelle dolci parole,quel lamento amoroso che usciva dalla gola di quel ragazzo. Non sembrava uno straniero,era visibilmente di razza bianca e apparentemente, amava i paesi esotici, e l'etnia indiana in particolare era vestito all'orientale ma un tocco moderno,gli occhiali ,mi impedivano di vedere i suoi occhi. Continuavo a girarmi, quasi inconsciamente,mi sentivo attirata da quella voce come un magnete,e anche un pizzico di curiosità, che mi faceva pensare...Sentivo il brusio delle persone,non sentivo più la voce,e quasi delusa, mi staccai dal mio gruppo,mi avvicinai  all'uscita,e mi accorsi che l'hippy stava andando via. Presa da un'impulso improvviso salutai i miei amici,adducendo una scusa, e uscii dal locale,quasi correvo,per raggiungerlo. Sentendo dei passi dietro di me,mi voltai, era lei,sapevo che non avrebbe esitato a seguirmi,dopo aver sentito la nenia indiana che da bambini ci cantava mia madre per farci addormentare. Sapevo chi era, dove abitava,e cosa ancora più bella per me, era sola, non aveva nessuno. Sentivo che aveva corso per raggiungermi,e mi fermai ad aspettarla...Eravamo uno davanti all'altra,non sapevamo cosa dire ,imbarazzati, allora mi tolsi gli occhiali per guardarla meglio,era diventata una splendida donna,slanciata, sempre biondissima, delicata come un fiore. Non so cosa vide nei miei occhi,ma rimase con la bocca aperta,come folgorata, cercando delle risposte nella sua testa che non venivano Io sapevo la sua storia, ma lei non poteva ricordare,erano passati tantissimi anni, da quando era successa la disgrazia,dall'incendio che distrusse la casa paterna,e dove persero la vita i suoi genitori.Io la salvai dalle fiamme,caricandomela sulle spalle,lei aveva due anni, io otto. I suoi genitori erano in India,il padre funzionario al Ministero, la madre insegnante di francese.Persone squisite,che avevano accolto mia madre come balia per la loro piccolina,e le avevano permesso di tenere me vicino,e la nenia che avevo cantato questa sera era quella che cantava per farla addormentare. Ora era davanti a me, e i suoi occhi mi scrutavano da capo a piedi,non aveva risposte da darsi e le chiese a me. Mi chiese con la sua voce, che sentivo per la prima volta dopo tanto tempo dove avevo imparato quella nenia,ed io le raccontai di mia madre, di cosa faceva per vivere,e dove.Ma lei non ebbe nessuna reazione,e rimasi in silenzio,incominciammo a camminare ,fianco a fianco,io felice di averla accanto,lei con i suoi perché insoluti,l'accompagnai  sapevo dove abitava,dalla corrispondenza che mia madre aveva mantenuto con i suoi zii.            Arrivati davanti a  casa sua,mi invitò ad entrare,accettai,non senza però averla prima ammonita di non fare entrare sconosciuti in casa.Restò perplessa, ma perseverò,entrati in casa,mi invito a sedermi, sapevo a cosa andavo  incontro,mi offrì da bere,e mi chiese se volevo mangiare con lei,io docile risposi di si,avevo voglia di sapere di più della sua vita,cosa faceva da grande,cosa era diventata.Mangiando mi interrogò,mille domande, risposi a molte, tacqui a tante,ma lei sembrava che non le bastava, e a ogni domanda si avvicinava sempre di più alla verità. A poco a poco seppe tutto di me e di se,resto in silenzio e poi pronunciò il mio nome"danny" ... Seppi allora che si ricordava di me,per lei ero Danny e basta, per me era la mia piccola bambola vivente, avevo vissuto fino a quel momento per ritrovarla.
Mi invito a restare da lei,rimasi, l'indomani mi recai da un barbiere,mi feci tagliare i capelli,e cambiai abiti,ero un'altro.    
Quando ci incontrammo in centro,non mi riconobbe,mi restò accanto per un momento,senza reazione,infine incomiciai a canticchiare la nostra nenia, di scatto si girò,e mi guardò negli occhi,e vi lesse tutti i sentimenti che avevo accumulato negli anni cercandola.Mi prese per mano e ci incamminammo verso il nostro futuro, insieme.
Un filo amoroso incomincio a legarci ora siamo innamorati e felici.
Rosa Cozzi

giovedì 27 novembre 2014

TU SEI IL MIO DESTINO

TU SEI IL MIO DESTINOOgni mattina,quando resto sotto le coperte aspettando che il giorno illumini la stanza,e ancora non ho aperto gli occhi,ma la mente é sveglia,incomincio a pensare, e sempre ad occhi chiusi,il mio  primo pensiero sei tu, col tuo viso, con il tuo sorriso sghembo appena accennato, che ti intrufoli con le tue parole, i tuoi gesti,quel tuo guardarmi furtivo,e con i tuoi gesti calmi, quasi controllati,in ogni momento della giornata,e in qualunque cosa io stia facendo ,sei sempre presente,e se provo a cancellarti dal mio pensiero,prepotente ritorni ancora più nitido. Mi ripeto che per ritrovare la pace della mente, ti dovrei cancellare dal mio cuore,ma mai nessuno ha ancora trovato come si fa, a togliere qualcosa di necessario come il sangue ,per far pulsare il battito di un cuore. Sei il tic tac che scandisce il mio orologio biologico,ti sento vicino e sei tu che muovi le lancette, sei il vento che mi aiuta a respirare,che mi porta le tue parole e alleggerisce l'aria che respiro, sei l'acqua che mi disseta e mi rigeneri con la tua freschezza,sei sempre li che ti presenti, nei momenti e nei luoghi più impensati,sempre in silenzio, ma ti imponi a me. Ogni sguardo che i miei occhi posano su di te,provocano in me mille sensazioni diverse,appena ti vedo i miei occhi trasmettono al mio cuore "é lì",e il mio cuore incomincia a battere forte bubumbubumbubum,come se fosse una grancassa facente parte di una banda musicale cittadina ,e il tutto si traduce in accelerazione del sangue  che scorre nelle vene,come se fosse un'autostrada e tutto andasse troppo veloce,ma queste sensazioni, diventano una piacevole  sorpresa e si tramutano in una gioia immensa. Tutto questo,io, non l'ho provato mai, e mi trovo indifesa davanti a te,come se tu fossi una montagna  da scalare, e mi ritrovo ai tuoi piedi,           indifesa, inerme,indecisa,dalla tua grandezza. Quando, mi capita di ritrovare uno sprazzo di lucidità, cerco di farti uscire dalla mia vita,ma inutilmente,tu sei tu,e gestisci i miei istinti come un burattinaio i suoi burattini,mi comandi a distanza,e muovi i fili della mia esistenza,che ho modificato a tua immagine,ed io te lo permetto,come non l'ho permesso mai a nessuno. Allora amore mio, luce dei miei occhi,come tu sei dentro di me,radicato come l'edera sui muri, ti rivolgo una muta preghiera. Amami, come se io fossi un diamante prezioso,ed io con i suoi riflessi cristallini,ti irradierò di luce come i colori dell'arcobaleno. Mettimi sul più alto piedistallo, come se fossi una dea,ed io veglierò dall'alto tutti i tuoi passi,proteggendoti. Onorami,come onoreresti tua madre,con la stessa dedizione,ed io me ne mostrerei degna. Rispettami, come rispetti col tuo onore gli impegni presi,ed io ne sarei fiera. Emulami in questo amore che io sento per te,fai che i nostri cuori abbiano un solo battito,come le ali di una colomba,stringimi a te in un'abbraccio amoroso,e cercami e pensami come se io fossi in te, AMORE MIO.
Rosa Cozzi

martedì 25 novembre 2014

QUEL GIORNO D'AGOSTO

QUEL GIORNO D'AGOSTOEra il giorno di ferragosto,e c'era festa in paese,tutti vestiti a festa quella sera,sorrisi e saluti a tutti,per rendere omaggio alla santa, sembrava che anche le stelle si fossero date appuntamento in cielo, brillavano ancora di più degli altri giorni,per rendere ancora più bello quel giorno,e tutti ballavano e scherzavano senza pensieri. Io aspettavo le danze,facevo parte del gruppo che ballava la <<tarantella>>,tutti dicevano che ero brava,e che avevo il ritmo nel sangue,e le mie movenze avevano attirato molti sguardi di uomini che mi fissavano con negli occhi quella voglia di avermi e di farmi assaporare gli attimi fuggenti di un accoppiamento veloce. Io ero una ragazza di 15 anni, e la sola cosa che mi interessava era ballare,mi scatenavo, diventavo una donna con le mie movenze.Non ero una sprovveduta,qualche anima pia mi aveva spiegato cosa rischiavo se qualche giovanotto mi avesse preso di mira,e cercavo di non trovarmi mai in qualche angolo buio,o isolato, da sola. Però a quindici anni si é innamorati dell'amore,e tutto sembra speciale ai propri occhi, avevo anche io nel cuore e nella mente,un viso con due occhi neri che mi fissavano,e un sorriso malizioso che mi sorrideva a pieni denti, ogni volta che l'incontravo ,sentivo che il cuore incominciava a saltare come le caprette al pascolo, e le gambe si bloccavano, diventavano di marmo,rossa in viso, abbassavo lo sguardo,ma curiosa cercavo di sapere cosa era quel sentimento, quel tremore che mi invadeva ogni volta. Aprii il mio cuore a una vecchia signora,che a detta di tutti faceva la <sensale > con poche domande mi chiese se ero ancora integra, e al mio sguardo indignato capì che lo ero veramente,allora mi chiese se il mio cuore <teneva> qualcuno dentro. Si, avevo qualcuno dentro al cuore,ma non ero pronta a legarmi,ero ancora troppo giovane si le mie forme erano quelle di una donna, slanciata e formosa nei punti giusti,i miei lunghi capelli che portavo intrecciate in due lunghe trecce facevano di me una donna,i miei occhi blu,colpivano tutti quelli che mi guardavano,ma non volevo legarmi seriamente a qualcuno ancora per diversi anni. Allora la <<sensale>> mi dice di andare, e di ballare solo per chi ho nel cuore. Quella sera,mi scatenai,e lasciai che parlasse il mio corpo che ogni passo di danza avesse la sua cadenza, e colpisse giusto. In quella tarantella infernale subentrò  colui che mi faceva tremare,e battere il cuore,e in un crescendo di giravolte, di sfioramenti di mani, e di languidi sguardi mi persi con lui in una sfida amorosa. Volevo dominarlo, volevo sottometterlo,ma non fu così,fu lui a vincere,e alla fine della danza,mi trascino via prendendomi per mano,ci ritrovammo insieme,in un angolo buio mi diede il primo bacio,e divenne croce e delizia del mio corpo.
Rosa Cozzi

lunedì 24 novembre 2014

PORTAMI CON TE, FAMMI SOGNARE

PORTAMI CON TE, FAMMI SOGNARESi, portami con te, nei meandri del tuo cuore,fammi sentire la musica di quella melodia che solo tu sai suonare col mio corpo. Non é giusto che mi debba accontentare delle briciole di una felicità che solo tu puoi darmi. Dimmi che sei pronto a questo amore,pronuncia le parole magiche,mi farò piccola, invisibile,e silenziosa,non mi importa se dovrò restare sempre dietro di te,basterà che tu mi tenga per mano,per non farmi sentire sola. Quelle parole che puoi dire e che mai pronunci, pesano come macigni. Non aspettare più, alleggerisci questo mio desiderio,aspetto,ma non ti decidi, non sai come ci sto male. Portami sulle nuvole,fammi volare con te,e ti sentirai leggero,metti le tue mani nei miei capelli accarezzali come sai fare tu, appoggia le tue labbra sulle mie e baciami con passione,fai che questa mattina piena di sole diventi la nostra mattina, piena di passione e di dolci carezze. Lascia che il tuo pensiero sia con me,raggiungimi con la mente e col cuore. Ormai ti ho lasciato entrare nel mio corpo,non riuscirà mai nessuno ad estirparti, anche con gli occhi chiusi ti vedo e ti sento. Fammi volare,fammi tremare,fammi gemere,questo e il nostro sogno,fammi sognare.
Rosa Cozzi

LA DEBOLEZZA DI UN UOMO

LA DEBOLEZZA DI UN UOMOSto cercando di staccarmi da te, ma ad ogni sguardo che poso su di te, ricomincio da capo,se guardo i tuoi occhi chiusi,li rivedo vicini ai miei,pieni di desiderio,scendo lentamente sul tuo viso,ammiro la tua pelle diafana e vellutata,il tuo collo da cigno rivela un portamento di un'aggraziato felino,i miei occhi si posano ancora più giù sui tuoi seni,che stanno dritti,quando sei in piedi hanno la forma di  una coppa di champagne,ancora più giù fino all'ombelico, e a quel cespuglio pieno di odori stuzzicanti. Sei vicino a me,languidamente, rilassata,dopo che ci siamo amati appassionatamente,io che cercavo rifugio nelle curve del tuo corpo,e prendevo a piene mani tutto il piacere che mi davi. Tu che m'imploravi di farti tua subito,completamente,come un'affamata d'amore. Tra noi non potrà mai esserci un muro che ci divide,siamo troppo simili e vogliamo la stessa cosa. Ci cerchiamo come due disperati,sempre attenti alle nostre esigenze. Per me sei la sorgente che mi da da bere, la mia aria che respiro,la mia luce che mi guida, il mio sole che mi scalda,tutto il mio mondo. Per sapere cosa rappresento per te,aspetto che tu me lo dica con parole tue,non voglio forzarti a dire parole che non pensi. Questa attrazione che ci trasporta in alto,nelle sfere del piacere,é unica, sottile,impalpabile,é rende eroticamente piacevole amarci. Ti guardo, ti ammiro, e ti amo,e voglio che tu sia solo mia,ma queste parole hanno senso solo  per me,parole che ho paura ha pronunciare a voce alta, paura di aprirti il mio cuore,paura di vederti ridere di questo mio sentimento,che mi rende debole davanti a te. Sento che soffia il vento del cambiamento,imprecisata sensazione, che mi rende ancora più debole nei tuoi confronti.                 
Sei così sicura di te,di quello che senti, che vuoi fare,quello che dici. Mi chiedo come sarebbe la tua reazione,se ti dicessi che ti amo,che voglio farti mia per sempre,si lo so che sono parole che non si usano più, ma io le sento nel mio cuore,e vorrei gridare al mondo questo mio sentimento.   Aspetto che ritorni dal mondo dei sogni,e ti parlerò,dovessi soffrirne mille anni,per un tuo rifiuto. Come se tu avessi sentito la mia muta preghiera,apri gli occhi e mi sorridi, no non mi dirai di no,il tuo sorriso e i tuoi occhi mi rendono più sicuro,e in un sussurro ti dico <<Ti Amo>>.
Rosa Cozzi

venerdì 21 novembre 2014

PRENDIAMOCI UNA PAUSA

PRENDIAMOCI UNA PAUSA Ecco l'hai detta quella dannata frase. Era quella frase che temevo da mesi, ora l'hai pronunciata,e non posso far finta di non aver capito,non posso ricacciarti in gola quel tuo tono quasi di sfida,che mi ha tramortita,ma non voglio farti vedere quanto soffro,mi hai dilaniato il cuore,sto tremando, ma non voglio dartela vinta. Continuare a lanciarci picche e dardi,come se fossimo in guerra,non ha più senso nasconderci che la nostra unione sta andando a rotoli. Ma devo ammettere che non mi aspettavo questa tua decisione,così repentina,e con tutta la buona volontà,non riesco ad assimilare questa tua decisione. Si ti dico, parliamone con calma,prendiamola insieme questa decisione,parliamone questa sera. Devo andare al lavoro,e ti chiedo di aspettare che torni dal lavoro. Esco in fretta,come se avessi il fuoco alle calcagna,e corro a prendere l'autobus,ma lo vedo che sta già ripartendo,ormai é inutile che mi affretti,dovrò aspettare il prossimo. Mi siedo sulla panchina,sfinita, stremata, con una gran voglia di piangere,ecco sta arrivando il pianto,ma devo resistere,non posso abbandonarmi a questo freddo che mi sta invadendo,a questa voglia di buttarmi per terra e di morire. Come farò a resistere alla solitudine, restare senza di te sarà come annullarmi nel vuoto. Il mio sguardo capta un movimento,e con un sussulto mi rendo conto che tu non hai aspettato che mi fossi allontanata,  con un borsone in mano che stai caricando in macchina, non ti accorgi che sono quasi davanti a te,metti in moto e parti indifferente, senza guardarti intorno. Mi sento morire, e ritorno verso casa, distrutta, e avvilita,non posso, andare al lavoro in queste condizioni. Apro la porta,entro  ad occhi chiusi,non voglio guardare il vuoto che hai lasciato. Un brivido di freddo mi attanaglia le viscere,mi sento svenire, e nelle mie condizioni é una cosa normale,corro in bagno e piegata in due sul water caccio via la bile che mi si é formata nello stomaco. Volevo parlargli questa sera,di questo esserino che ho in grembo, si aspetto un figlio da lui, ma non é servito a nulla,mi rendo che non era amore che lui mi dava,ero solo uno spasso,mi stendo sul letto, e mi raggomitolo per non tremare, un tuono improvviso mi fa sussultare,sta piovendo,e io sento le lacrime scendere copiose dai miei occhi, e ripenso alle volte che tu non mangiavi assorto in un pensiero tuo. Capivo e non parlavo, ma perché non mi dicevi il tuo pensiero, invece di dire bugie.    Ormai é troppo tardi,sono stanca, voglio dormire,e sento che il sonno mi sta invadendo, mi accarezzo il ventre,e incomincio a cullare il mio piccolino,chissà se può sentirmi,sento di amarlo già con tutta me stessa. Passano i mesi ,nessuna notizia di te, ed io divento sempre più grossa,i miei mi aiutano,sono felici di avere un nipotino,fanno di tutto per essere presenti nella mia vita. Ma perché,se tu avevi un'altra donna,non me lo hai detto, ma perché non riesco a dimenticarti, ma perché il mio bambino non deve avere un padre, Il mio piccolino é nato,una sera di primavera, e bello come il sole, ogni volta che lo guardo vedo lui,copia conforme di suo padre. Ora é estate,e grazie ai miei, riesco ogni tanto ad uscire,e a detta di tutti i miei amici,sono in una forma smagliante,la maternità mi dona, ma resto sempre un po in disparte,per non farmi corteggiare,devo pensare a mio figlio. Ma senza sapere della tua venuta,sento nell'aria la tua presenza, si eccoti, sempre bello, ma con un velo di malinconia negli occhi,ti vedo avvicinarti a me,e come se non fosse avvenuto nulla,mi dici ciao,e mi sorridi,con quel maledetto sorriso ammaliante che mi conquistò. Io ti guardo e ti saluto, ma alla mia freddezza,rincari la dose, e ti permetti di sfiorarmi il viso con la punta delle dita, fremo, ma tengo duro,non voglio ricadere nello stesso errore,e tu mi inviti a una corsa in macchina, ma rifiuto, e mi giro per andare via,e non vederti più. Ho capito che non sei l'uomo per me, e incomincio a sentirmi leggera, come se mi fossi tolta un peso dalle spalle,si sono guarita dall'amore che avevo per te,non gli'é lo dico, ma lo penso,e lo lascio li su due piedi, come lui ha lasciato me,e quasi corro per raggiungere mio figlio...
Rosa Cozzi

COME UN'ONDA MI TRAVOLGI

COME UN'ONDA MI TRAVOLGICammino lentamente per le strade della città,tutto è silenzio,che pace..! La brezza fresca mi brucia le gote,e il rumore vicino del mare in tempesta mi attrae,vado,così al piacere del vento,e ad ogni passo mi avvicino. La voglia di compagnia, di calore, di amore, di una presenza che mi scaldi il cuore,cresce ed esplode imperiosa. La solitudine, come una bestia ramificata mi tiene prigioniera con i suoi no,ma,se, e mi attanaglia il pensiero. Quante volte qui sul pontile,appoggiati sulla balaustra,eravamo solo un'anima, un pensiero,un solo corpo. A ogni folata,il vento solleva le onde,e s'infrangono sulle rocce, e gli spruzzi m'impregnano di salsedine,e come un ritornello ritornano a cullarmi  le tue parole. Le sento,e il canto ammaliante delle tue parole mi blocca e mi stringe come una morsa. Vorrei,si vorrei avere le tue braccia  che mi avvolgevano,come solo tu sapevi fare,e stringendomi a te mi sussurravi parole ardenti. Il mare sta scatenando la sua forza,e come se sentisse la mia solitudine,s'infrange con vigore su di me,e mi travolge ed io mi lascio andare senza alcuna volontà. Non riconosco il luogo in cui mi trovo,sono in un letto sconosciuto, lentamente risalgo alla vita, e mi accorgo che sono completamente nuda,sotto le lenzuola. Piano,con un rumore leggero qualcuno sta maneggiando delle stoviglie,giro gli occhi e mi rendo conto che sono in un faro,tutto e circolare, cerco di parlare,ma la mia gola e dolorante,ho bevuto acqua salata,e il ricordo di quell'onda mi riaffiora in testa,e incomincio a battere i denti dalla reazione di paura, ho rischiato di annegare,questo e più che sicuro.
Cerco di alzarmi ma sono tutta indolenzita,e ogni sforzo mi costa lacrime,un mio gemito attira la persona che mi ha salvato. Sento i suoi passi, e mi copro un po di più con il lenzuolo, ma una fragorosa risata mi blocca,e giro gli occhi per guardare. Come il sole illumina la Terra con i suoi raggi,e permette di viverci, Lui é..!!!!! e lo vedo. Si Lui é uno splendido esemplare di maschio mediterraneo, mi sembra grandissimo,io che sono allungata,probabilmente nel suo letto,mi sento piccola e indifesa, e con la voce rauca, tento di ringraziarlo. Lui con una voce burbera, ma piacevole mi blocca e mi dice che se volevo annegare avevo scelto il momento giusto,e che lo avevo fatto sudare sette camice per trarmi in salvo. Intrigante,assolutamente intrigante questo uomo,che apparentemente vive in questo faro,cosa ci fa,e come tutte le donne ,incomincio a fare mute domande, sarà sposato,?sarà un marinaio?,ci sarà una moglie che gli tiene compagnia?. Come se mi avesse letto nel pensiero,mi risponde che vive qui,ormai da anni,che si occupa della manutenzione del faro,che la sua principale occupazione é scrivere, ma non disdegna la pesca,e il giardinaggio.
Come se avessi visto un fantasma lo stò fissando,e gli chiedo dove siamo, Lui senza scomporsi più di tanto,mi indica un punto imprecisato lontano dalla costa,e li mi prende il panico. Cosa ci faccio così lontano dal punto dove mi trovavo,? come ha fatto a trovarmi in quel mare in burrasca?,e come per magia la sua risposta arriva,e mi spiega che era in mare a recuperare una boa,quando mi a sentito urlare,ed era subito arrivato in mio aiuto,ma che io in pieno panico lo avevo graffiato e mentre scalciavo come una cavalla,dato calci ben assestati. La sua pazienza aveva un limite mi dice serio, e per farmi stare calma mi assesta un pugno,che mi fa perdere i sensi. In effetti mi tocco la guancia, e sento un dolore ancora vivo, di rimando chiedo chi mi ha tolto i vestiti bagnati,e Lui con una fragorosa risata, mi chiede se vedo altre persone in quella stanza. Offesa,resto in un lungo mutismo,ma Lui si avvicina e mi solleva come un fuscello, ma che forza che ha questo gigante..! e mi fa ingurgitare un miscuglio di odori, muhhhh,che buono questo caffè,!!é il migliore caffè che io abbia mai assaggiato. Chiedo se posso avere i miei vestiti,Lui si assenta,un'attimo e torna con un jeans lunghissimo,e una tshirt che mi può servire da vestito, e li appoggia sul letto,e mi chiede se ho bisogno di aiuto,rispondo che penso di farcela,ma evidentemente non sono in forma,perché appena messi i piedi per terra, barcollo e sto per accasciarmi,ma Lui come se avesse intuito la mia debolezza mi prende al volo, e mi adagia di nuovo sul letto. Ha due braccia possenti, e una forza erculea,il suo calore mi trasmette strane sensazioni, e mi fa sentire tutto un rimescolio dentro di me. Ma che mi prende,non riesco a respiare con lentezza,il mio respiro diventa affanno, e il mio cuore accelera i suoi battiti.
Devo essere impazzita,devo lottare contro una voglia matta di baciarlo,una strana sensazione, un languore mai provato prima mi paralizza..
Ma che mi sta succedendo,non sono avvezza a queste reazioni,eppure se mi baciasse risponderei a questa strana voglia di sentire le sue labbra sulle mie, sento che sono arrossita, e mi accorgo che Lui mi sta guardando con un'aria divertita.
Cerco di nascondere il mio viso, ma ormai sono stata scoperta, chiedo di restare sola,ma Lui non accenna a spostarsi,e come se avessimo aspettato quell'istante ci perdiamo tutti e due in un lungo bacio,affamati e assetati,lasciamo che il destino compia la sua strada,e ci porti su ,sempre più su negli strali della passione, in un crescendo di sensazioni mai provate.
Rosa Cozzi

mercoledì 19 novembre 2014

MI BASTA SOLO GUARDARTI

MI BASTA SOLO GUARDARTI Sei allungata vicino a me,hai un braccio che nasconde il tuo viso,e il tuo respiro profondo, mi fa capire che sei profondamente addormentata. Amore mio non capirai mai quanto ti amo,sei la persona più preziosa che io abbia mai amato,e che amerò,e la paura di perderti,ha fatto si che ti abbia detto una bugia,ma sento che tu mi appartieni,con il corpo e con la mente,e non voglio neanche pensare che debba perderti. Sono ore che ti osservo,e ad ogni attimo, ogni minuto,ogni ora che passa,il mio cuore si stringe in una morsa di gelo. Sento che quello che ti dirò quando ti sarai svegliata ti allontanerà da me per sempre. Ma, cerco di ritardare ancora questa verità scomoda da rivelare.
Ti guardo, e ti ammiro, ti guardo e ti amo,ti guardo e gioisco del tuo corpo nudo,le tue curve sinuose mi hanno stregato,e reprimo a stento l'impulso di accarezzarti,per non svegliarti. Cerco con la mente di farti capire che ,se te ne andrai,io sarò un uomo mutilato, di un pezzo di cuore che sarà una ferita eterna. Ma quanto sei bella,ogni volta che diventi mia,ti sento fremere, ti sento tremare, ti sento gemere di piacere,no, non può finire il nostro rapporto,perché il dolore mi ucciderà,sento che sta diventando un incubo questo segreto che vorrei mai  doverti rivelare.  Ora vorrei svegliarti e farti di nuovo mia, come ieri, oggi,e ancora domani,ti vorrei stringere e farti penetrare come una copia conforme dentro di me,perché questo dolore che mi opprime si cancelli e mi faccia gioire di te ancora per tanti attimi,ore,giorni,mesi,anni,di te. Perché l'amore diventa così difficile, se c'é un segreto tra due che si amano. Perché l'amore diventa sofferenza per me che devo confessarti che c'é un'altra donna nella mia vita da anni,e che non posso lasciare ora che la sua salute é arrivata al capolinea. Stai lentamente ritornando alla vita,quanto sei bella,con i tuoi lunghi capelli che ti coprono solo un seno, e metà delle tue spalle,apri piano un'occhio quasi a spiare se ci sono ancora,e mi sorridi,quel tuo sorriso che mi fa impazzire,e quasi che mi avessi letto nel pensiero, mi attiri a te, e ti stringi a me,come se io fossi il tuo grembo materno, e sento esplodere dentro di me un desiderio incontrollabile di prenderti,e di amarti selvaggiamente. Ci amiamo ancora una volta così forte,ogni gesto é come se fosse l'ultimo,ti accorgi che ti sto amando in silenzio concentrato in un mio pensiero, e con i tuoi meravigliosi occhi,mi interroghi muta, quasi per chiedermi dove sono,con chi.
Ritorno al presente,insieme in un ultimo gesto, l'ultimo gemito, e poi di nuovo ansimanti,col cuore che batte forte,allungati per riprendere il respiro. Guardi l'ora, stai per parlare, ma all'improvviso ti bacio, ti chiudo la bocca con un ultimo bacio disperato, e poi ti lascio andare,e tu con quella tua risata cristallina, spontanea, solare, mi togli ogni forza,ogni volontà di parlare. Non posso, non ho il coraggio, tacerò la verità, ti voglio ancora, e ancora per tanto tempo,sei mia ancora, perché non posso rinunciare a te,sei mia e egoisticamente ti voglio solo per me,solo pensare che potresti essere di un'altro mi fa impazzire. Sei mia, solo mia, per sempre.
Rosa Cozzi

lunedì 17 novembre 2014

ALLA VISPA TERESA

ALLA VISPA TERESAAlla vispa Teresa,che ha gli occhi più vispi,e un dolce sorriso,io dico ti ho presa..Capelli al vento come grano maturo, corre e rincorre dietro al pallone, spera che un giorno diventi un campione. Se vuole bene a mamma e papà, domani alzarsi presto dovrà,senza capricci e senza ma. Teresa, bambina, o Terry signorina, bellissima e grande dovrai un dì diventar.
Rosa Cozzi

CI SONO GIORNI CHE...

CI SONO GIORNI CHEE' proprio vero che i giorni si seguono e non si somigliano.!!! Si, ci sono giorni che iniziano col sole e tutto risplende,luccica, sfavilla,come oro,e tutto come per magia,rende l'aria leggera,frizzante,e ti ubriachi di piacevoli sensazioni. Quei giorni sono pieni di felicità,di amore,di serenità,e vorresti che non finissero mai. Fai il pieno di ogni attimo della tua giornata,perché tutto va nel verso giusto. Allora alzi gli occhi al cielo e ti senti in pace. Altri giorni seguono, e ti rendi conto che non tutto quello che desideri é a portata della tua mano,  anche se stendi il braccio,ti accorgi, che tutto ti sfugge. Ritenti ancora,ma quello che vuoi é irraggiungibile,tutto ti sembra difficile,e con rassegnazione ti fai coraggio e aspetti il momento giusto. Altri giorni,la tua sensibilità ,ti fa percepire sensazioni, situazioni, sguardi,che ti opprimono, e rendono tutto malinconico,e resti in silenzio,ad aspettare che qualcuno o qualcosa la renda diversa,un suono, una voce,un profumo.             E altri che richiedono un grande coraggio,per combattere la tristezza, quei giorni li,sono quelli più difficili da gestire,sono pesanti di assenze,di parole che non senti più,di voglia di sentire un corpo che ti scaldi,ma che non c'é,allora ti nascondi il volto e lasci che le tue lacrime amare sgorghino dai tuoi occhi. Si i giorni sono tanti,ed ogni mattina si apre il sipario, si ricomincia a vivere,a sperare,ad amare,a ridere,a soffrire,ogni mattina é un nuovo giorno,e questo giorno ti chiede un grande coraggio. Renditi protagonista della tua vita,delle tue azioni, dei tuoi sentimenti,dei tuoi amori,e anche del tuo dolore, assumiti pienamente ogni instante, non restare mai spettatore.!!
Quei giorni li,sogna, ama, piangi, ridi, gioisci,vivi la tua vita pienamente,alza la testa e vai per la tua strada,sarai ancora felice..
la vita é una sola.
Rosa Cozzi

QUELLA TUA MAGLIETTA ATTILLATA

QUELLA TUA MAGLIETTA ATTILLATADal primo momento che ti ho vista sotto la pioggia,bagnata come un pulcino,e quella tua maglietta incollata al tuo corpo,che faceva intravvedere i tuoi capezzoli induriti dal freddo, mi sei entrata prepotente nel cuore e nella mente. Io ti guardavo stupito e immobile,senza reazione ero diventato una statua di sale. E una voglia prepotente mi spingeva verso di te per farti l'amore, per farti mia. Ecco dovevo averti, volevo baciarti, dovevi essere solo mia,ma per averti dovevo trovare il modo di avvicinarti, parlarti. Si, si tutto é successo, come in un film,i nostri corpi si sono riconosciuti, chiamati, amati,con prepotenza,il mio desiderio di accarezzarti,di plasmarti,di modellare il tuo corpo col mio,è stato il più forte,come se annullandoci di desiderio,ogni gesto, ogni sguardo, ogni bacio,ci rendeva più forti,invincibili. Quest'attrazione che ci ha travolti come un uragano è incontenibile,inarrestabile,incontrollabile. Tu eri la mia nuova vita,fuori dalla monotonia,dalla noia quotidiana,allora aspettavo solo il momento che apparivi davanti ai miei occhi per amarti. Quante volte, dopo aver parlato per ore, baciati come due affamati abbracciati come due disperati, ci siamo amati sulla sabbia ancora calda, le sere d'estate,e io mi sentivo l'uomo più potente del mondo quando mi supplicavi di amarti ancora, e ancora, più forte, sempre più forte, ed io ti avevo in pugno,ogni tua volontà era volata via.  Non ti feci domande,non volli sapere,per me eri mia, ed il piacere bastava, tutto filava su binari retti,ogni momento passato con te, era tempo regalato dagli angeli.
Tutto finì un pomeriggio,come era incominciato,mi dicesti che dovevi ripartire,che sarebbe venuto tuo marito a riprenderti,che era stata una dolce e travolgente parentesi, ma che dovevi andare, che tutto era stato perfetto. Ti guardai salire in macchina,con il cuore che urlava,ma non usci alcun suono dalla mia gola,avevo voglia di urlare il tuo nome all'infinito,ma rimasi in silenzio,e ti lasciai andare via senza un gesto. Rimasi inebetito e infelice,per settimane, passando le giornate ubriaco, senza volontà,cercando quel pezzo di te che mi mancava. Ero morto dentro prima ancora di esalare l'ultimo respiro. Maledicevo il mondo,il tempo,tutte le donne come te, che mi avevi ferito. Ogni cosa mi parlava di te, sentivo il tuo odore sul cuscino,e come se trovassi sollievo ci affondavo il viso, per ritrovarti,guardavo le foto che avevamo fatto quando eravamo al mare, sulla barca,quella barca che ci aveva visti amarci,e ci aveva sentiti gemere, e per il troppo rullio ci aveva rovesciati in mare. I tuoi piccoli baci che dopo ogni amplesso mi davi incominciando dagli occhi,e piano piano,scendevi giù sempre più giù,fino all'ombelico. E ti maledicevo,ma ti amavo,la solitudine pesava,e rendeva amara la mia vita. Lentamente riemergevo da quell'incubo,ogni giorno volgevo il mio sguardo,cercandoti. E all'improvviso sei riapparsa,eri tornata da me, ed il sole si riaccese, e tutto brillò di vita. Eri tornata, non mi importava per quanto tempo, se per un giorno,un anno o per sempre, eri ritornata da me, e tutto il resto non contava più.
Rosa Cozzi

SIGNORA MIA, IO L'AMO !!!

SIGNORA MIA, IO L'AMOLa vedo che arriva ,ha appena girato l'angolo,e mi fermo apposta a guardarla mentre passa con quell'andatura da regina,ne ha il portamento,come se sfiorasse appena il suolo, mi passa vicino,ma lei non si accorge di me, e io ragazzo ancora troppo giovane per pensare all'amore vero,la guardo estasiato,e incantato sento il cuore che a tonfi pesanti mi scoppia nel torace e mi scompiglia i sensi. Mi sento il fuoco nelle vene e nelle viscere, lei  é entrata nei miei occhi,e mi ha stregato,non dormo più, e mi struggo al suo pensiero,"mi guardi, si accorga di me" ma inutilmente. Ho scritto migliaia di parole, e ogni volta ho strappato i piccoli messaggi, che ingenuamente speravo di mandarle. Aspetto che mi guardi,e come un condannato a morte aspetta  la grazia, io resto invano di vederla alla finestra, e resto seduto al bar di fronte,centellinando per ore un caffè,per poterla guardare e vedere di sottecchi. Gli amici si prendono gioco di me perché non é lecito il mio desiderio per lei?? chi ha stabilito che un ragazzo non può amare una signora adulta,??eppure sento che l'amo,si l'amo,e la mia voce si ferma in gola, le parole non escono,sono pesanti,pieni di voglia repressa. Eccola, si sono ore che l'aspetto, il vento fa volare le foglie ingiallite, e lei con un abito che la rende ancora più seducente  cammina lentamente,e quasi mi sfiora,una folata di vento le alza il vestito,e mi fa intravedere le sue gambe tornite e sode, e il panico mi invade e mi fa vedere tutto rosso, da sballo. Si devo parlarle,devo dirle che é la causa del mio batticuore, e che il sentimento che nutro per lei é pura poesia, e non follia. Domani,mi farò coraggio, si domani le dirò che l'AMO.
Rosa Cozzi

sabato 15 novembre 2014

SIAMO DIVENTATI DUE SCONOSCIUTI

SIAMO DIVENTATI DUE SCONOSCIUTISeduta su questa panchina, al parco,cerco la tua ombra dietro di me,guardo tra la folla se ci sei,un passo che somiglia al tuo si avvicina sul sentiero, il mio cuore fa un balzo, incomincia a battere ,é impazzito,é LUI.!!! tremante mi giro col sorriso sulle labbra speranza vana, no non sei tu,cuore mio calmati, non battere più,addormentati,cuore mio,si ti cullerò perché ogni tuo battito sia lenito dal dolore. Tutto ritorna grigio,non vedo più nulla, improvvisamente il vento fa piangere i miei occhi,ma stranamente non c'é foglia che si muove sugli alberi,come bruciano sulle mie gote,infuocate queste lacrime che scendono copiose. Come si può diventare sconosciuti, dopo esserci amati così tanto,perché questo amore era forte, ed ora così fragile,dopo aver condiviso così tante cose, ora non c'é più nulla, perché tutte le belle parole d'amore, sono finite nel vento,io non le sento più,erano solo bugie le tue parole. E' finito tutto in un fruscio ,un battito d'ali,lontano,in un mondo solo tuo, di cui io non faccio più parte. Il tempo passa per tutti, ma per me si è fermato,non voglio che passi ,per non perdere l'immagine di te che mi stringe a se stretta in un abbraccio pieno d'amore, quel tuo corpo che mi faceva fremere,quando prepotente,con le tue mani mi tenevi incollata a te, e sentivo la tua voglia di possedermi. Andavi, venivi, ripartivi,tornavi, ed ogni volta ti riprendevo,ogni volta eri tra le mie braccia,per una notte,un giorno o anche per sempre,non riuscivo a rinunciare a te, a dirti di no,ti aspettavo,ero la tua schiava,sempre tua. Ora sono sola,passo il tempo osservando il mondo che gira nel verso giusto,ma per me si é fermato.                                                      
Se ci incontrassimo,sarebbe inutile, ormai siamo due persone che si incrociano,i nostri corpi si sfiorano e non si riconoscono,due sconosciuti nel mondo..
Rosa Cozzi

ETERNO RESPIRO DI UN AMORE VAGABONDO

ETERNO RESPIRO DI UN AMORE VAGABONDOUn respiro, un bacio, una carezza,e ancora un sospiro, ma mai l'amore puro, l'amore sensuale,l'amore erotico, l'amore carnale, mai, mai tra noi c'é stato. Io annullata dal tuo rifiuto,dalla tua negazione di questo sentimento tra noi, mai ti sei perso in questo sentimento che ti offrivo, com'era dolce questo mio donarmi a te col pensiero,con la speranza appesa ai fili di un'amato pensiero,ma non ci siamo mai trovati insieme nello stesso momento, nello stesso luogo,nello stesso attimo. Solo io mi lasciavo andare, mi cullavo, mi illudevo,che tutto diventasse realtà, e intanto tu dal cuore vagabondo,andavi lontano, e,tornavi, e poi andavi via di nuovo,come un'onda e la sua risacca,strattonava me  povera illusa. Io ti davo la mia anima, mi annullavo,nascondevo la realtà, e ti cantavo col cuore una nenia delicata per farti innamorare. Come vorrei che il mio cuore battesse forte per farti sentire l'intensità del mio sentimento. Si é amore, ma come fa male, sapere che ad ogni attimo che passa ti allontani, e a nulla serve il mio dolore,che tu altrove con la mente non senti e non vedi mai. Ormai sei lontano,col corpo e con la mente,vai amore mio, vai per la tua strada,lo so che non pensi a me, vai vagabondo amore, il mio respiro vorrebbe congiungersi a te,in un bacio intenso,ma sai che stò male,ma come fa male, ma che male fa. 
Rosa Cozzi 

giovedì 13 novembre 2014

COSI' NACQUERO ALTRE STELLE

COSI' NACQUERO ALTRE STELLEDovete sapere che nei tempi che furono tanto,ma tanto tempo fa, vivevano al polo nord,vicino alla casa di Babbo Natale, Nonno Biagio che aveva i capelli candidi come la neve,e un cuore buono e grande come il mondo, poteva contenere tutto l'amore che gli umani sentivano per chi amavano,e sapeva fare cose meravigliose con le sue mani,ogni pensiero che passava nella sua testa,lo metteva in opera,e diventava realtà,con lui vivevano i suoi due nipotini,Rosella dai biondi riccioli ribelli e dagli occhi blu limpidi come le acque cristalline di un lago di montagna,ma tenera e dolce come un biscotto allo zenzero,e Gigetto l'ometto di casa, che senza protestare,ubbidiva alla sua sorellina che lo comandava  a bacchetta,"Gigetto spingimi forte ,voglio volare in alto e prendere tutte le stelle del cielo"urlava se era sull'altalena,"Gigetto,spingi più in fretta" per scivolare sui colori dell'arcobaleno prima di mescolarsi e sperdersi nel cielo, che si era formato dopo  un temporale. Ogni giorno passavano ore insieme,e Rosella e Gigetto chiedevano al nonno Biagio,su quale stella fossero i loro genitori, che erano volati in cielo per aiutare il buon Dio a far brillare e lucidare le stelle,affinché brillassero tutte le sere per tutti i bimbi rimasti sulla terra senza mamma e papà. Nonno Biagio amava più del sole che scalda tutto l'universo,i suoi due nipotini,e cercava con mille racconti di non far mancare l'affetto che avrebbero avuto dai loro genitori se fossero ancora qui sulla terra, li abbracciava stretti a se,e li coccolava,cercando di proteggerli. Una sera che era piovuto tutto il giorno,e poi si era tramutato tutto  in grossi fiocchi di neve,Rosella era inquieta, non riusciva a stare ferma, girava come una trottola, e parlava da sola,Gigetto la seguiva passo,passo come un'ombra,e nonno Biagio cercava di capire qualche parola per risolvere il problema,sentiva venire una crisi di pianto,come era già successo altre volte,aveva il cuore stretto dal dolore, era impotente contro quel destino crudele che aveva privato i suoi nipotini della presenza amata,e si chiedeva cosa avrebbe potuto inventare per aiutare i suoi nipotini a superare quei momenti di sofferenza. Pensa che ti pensa,ebbe un lampo di lucidità, e corse in cantina, rovistò tra le scatole, tutte ben tenute, e alla fine trovò,eccola!!! esclamò, e detto fatto risalì in casa, chiamò Rosella sempre più triste e agitata, e Gigetto, accoccolato vicino al fuoco, e disse,"Bimbi miei,dobbiamo aiutare i vostri genitori, mi hanno chiesto di portare loro la Luna,volete aiutarmi?",i bimbi obbedirono subito,e detto fatto, si misero a lucidare lo spicchio di luna che era custodito nello scrigno,da tanto tempo,tanto quanto tempo che mancavano i genitori dei piccoli. Nonno Biagio aveva costruito con le sue mani quello spicchio di luna argentato per suo figlio,il papà dei piccoli,che era un sognatore da sempre. Si misero di buona lena, e sfregarono ,lucidarono, finche lo spicchio di Luna non splendette così tanto da illuminare tutta la casa. Allora Nonno Biagio,disse, "Salirò sulla scala e andrò ad appendere la Luna in cielo, così mamma e papà vi vedranno che siete cresciuti,saranno felici, e vi manderanno il bacio della buona notte". Rosella con piglio da grande rispose,"No andrò io, voglio che la mamma sia fiera di me, e papà veda Gigetto che é cresciuto tanto". Nonno Biagio acconsentì subito, e le raccomandò di stare attenta a non cadere,l'avventura incominciò,salì per prima Rosella con la lanterna per fare luce,sulla scala di corda,che come per magia era scesa giù dal cielo, poi Gigetto,che aspettava il Nonno, per passargli lo spicchio di Luna, che brillava sempre di più,mano a mano che saliva più in alto. 
Arrivato in cima passò la Luna alla sorellina, e Rosella con un ultimo sforzo la lanciò nel cielo,e come per miracolo si mise accanto alle due stelle più brillanti del firmamento, e fu  tutto un luccichio di mille e mille luci. Ritornati giù sulla terrazza, guardavano col naso all'insù, lo spettacolo del cielo illuminato,e aspettarono,aspettarono,non sapevano cosa aspettavano,ma tutto ad un tratto tutte le stelle si riunirono in conciliabolo,e si misero d'accordo per fare apparire i visi di mamma e papà, detto fatto per Rosella e Gigetto.Al grido di stupore e di gioia,incominciarono a cadere mille e mille stelle,cadendo abbracciavano i piccoli,che sentivano sulle guance mille baci mandati dai loro genitori,sorridevano e saltavano di gioia, felici e contenti corsero nei loro lettini a dormire, in una notte serena  e stellata…
Rosa Cozzi

CARO DIARIO TI SCRIVO

CARO DIARIO TI SCRIVOCaro diario, da oggi ti scriverò e ti confiderò tutti i sogni miei, diventerai il mio confidente e il mio amico segreto. Da oggi,sono ormai una donna,anche se il mio corpo é acerbo come dice mia madre,la mia mente pensa,e sente come una donna. Anche se ieri giocavo ancora con le bambole,e andavo in bicicletta,oggi sento che tutto é cambiato,in me é incominciata una metamorfosi radicale,il bozzolo grezzo che é in me da segni di cambiamenti non privi di dolorosi passi verso la meta,quante volte dovrò soffrire,gioire,piangere, ridere,per raggiungere la brillantezza di un diamante. Caro diario,oggi sono felice,anche se ti ho abbandonato per un mese,ora voglio confidarti una cosa che mi é capitata a scuola, e che mi ha molto sconcertata. Un ragazzo che a me piace molto e che io seguo sempre con gli occhi,perché é un bel ragazzo,e come dice mia madre,é un ragazzo di buona famiglia, mi ha urtato,sfiorandomi il seno con il suo braccio,ci siamo guardati, io sono diventata rossa sicuramente, sentivo le mie gote scottare,e avevo il batticuore,era come se mi avesse bruciata con il suo braccio,una sensazione strana e piacevole allo stesso momento mi ha invasa,e quasi rimpiangevo che fosse stata così breve,lui chiedendomi scusa si é allontanato in fretta con i suoi amici. Mi sono sentita emozionata e tremante, ed ora penso e ripenso a quell'attimo,e tutto mi da un brivido di non so cosa. Caro diario si sono tre giorni che non ti scrivo,ma ogni volta che vorrei raccontarti la mia giornata, sento come un pudore che mi blocca,come faccio a raccontarti dei miei pensieri rivolti solamente a lui,come faccio a dirti che sono soprappensiero, e che ogni attimo delle mie giornate passa nel ricordo di quel fuggente attimo,in cui i nostri due corpi si sono incontrati.Un dolce tremore mi accompagna,e di notte non riesco a dormire.
Passo dei lunghi momenti a chiedermi,che cosa mi sta succedendo,
Caro diario, si penso che ti stai chiedendo perché ti chiamo diario, se poi lascio passare così tanto tempo senza confidarti nulla, si hai ragione, ma mi guardo allo specchio, e mi sto osservando,il mio corpo sta cambiando,il mio seno appena accennato si e riempito,e con piacevole sorpresa, lo vedo pieno e sodo, é bello,si é bello, sembrano due metà di un piccolo melone,tengono e sono protesi con il tenero capezzolo all'insù,il mio corpo si é affinato, e mi accorgo che si é allungato, mi guardo e quello che vedo mi piace,ho perso le rotondità  infantili, ora si sono una donna, una giovane donna. Caro diario, oggi l'ho rivisto, ed io ho perso tutta la mia sicurezza,la mia spavalderia,quando lui mi ha guardata mi sono sentita indifesa,come se avesse potuto  leggere i miei pensieri, le mie paure, i miei desideri proibiti, non oso pensare a lui, mi fa tremare le gambe,mi chiedo cosa mi sta succedendo,sarà questo il dolce  sentimento tanto decantato da Jane Eire,che mi sta invadendo?                           
Caro diario,ti devo rivelare un segreto,un dolce segreto,che custodisco nel mio cuore,da tanti giorni,si e vero,mi ero dimenticata di te,ma ora sono così felice che ho voglia di urlare di gioia,senti quello che ho da dirti,"SONO INNAMORATA"si mi sono innamorata, é la prima volta che questo dolce sentimento mi tocca il cuore,e mi sembra di toccare il cielo con un dito,sono innamorata,e tutto e roseo davanti ai miei occhi, o come é dolce abbandonarsi a questo sentimento e cullarsi nelle chimere dell'amore.   
Caro diario,si é lui che mi cerca, mi scrive messaggi che mi lascia passandomi accanto, sono felice,oggi mi ha dato appuntamento nel parco dietro la scuola,ci andrò,perché la voglia di rivederlo é troppo forte,ora ti lascio, voglio mettermi un po di belletto sulle guance,ma il colorito della mia pelle diafana,fa risaltare ancora di più il rossore che mi ha invaso,niente belletto.Mi rassetto i capelli e corro a raggiungerlo,senza prestare attenzione al richiamo della mia balia. Sono così presa da questo amore,che non mi accorgo di correre invece di camminare,si lo vedo,e seduto sulla panchina di fronte al lago,sta osservando i cigni che come vele bianche e nere scivolano sull'acqua leggeri e immobili nei loro gesti, che quadro idilliaco per il nostro primo incontro. Mi avvicinai, e misi un piede su un ramo, che spezzandosi fece un rumore  secco, che ti fece sobbalzare, tu saltasti sull'attenti come una molla. Ti girasti, mi guardasti, e mi sorridesti con quel tuo sorriso smagliante e ammaliante,mi tendesti la mano, ed io mi lasciai portare senza volontà,verso la panca. Caro diario, sono passati diversi mesi, ma ora vado a raccontarti, di quel giorno, del mio primo appuntamento,si,fu speciale,mi chiese se ero a mio agio, ed io rimasi muta,senza parole,piena di emozioni, feci cenno  di si con il capo,ci sedemmo, e lui mi chiese il permesso di potermi baciare, gli'e lo permisi,e fu un'indimenticabile momento d'estasi pura,il momento tanto anelato,il momento giusto per un bacio. Da allora mio caro diario, ci siamo rivisti, e con la sicurezza del mio amore, venne a chiedere la mia mano ai miei genitori,che acconsentirono, a condizione che lui mi rispettasse e aspettasse almeno un'anno, a causa della mia giovane età.Ebbene caro diario, ci sposeremo, appena lui si sarà laureato,ed io farò la mamma a tanti bambini, questa é, e sarà la mia felicità.
Rosa Cozzi

mercoledì 12 novembre 2014

SONATA PER DUE CUORI INNAMORATI

SONATA PER DUE CUORI INNAMORATISiamo seduti qui, su questa spiaggia,la sabbia ci fa da cuscino e stiamo sentendo questa dolce melodia, la musica che ci accompagna non é il suono di uno strumento,ma è il nostro cuore pieno di amore che l'ha composta per noi,il giorno che ci siamo incontrati,e tutto ci sembra una favola.No,non lo é una favola, é la nostra vita,quella che vogliamo insieme,io che ti guardo,e mi perdo dentro i tuoi occhi pieni di stelle,mi accorgo di te che sei vicino a me, e tutto scompare ai miei occhi,solo tu ed io,tutto il nostro mondo, speciale duo di anime complete, nulla é più perfetto di questo nostro amore.  
Sento il calore della tua pelle,il profumo che emana mi attrae, e mi fa perdere il controllo dei sensi, stendo la mano per attirarti a me,la voglia di amarti di essere tutt'uno con te,mi fa fremere,mi si forma un nodo di piacere in gola,e come il miele attrae le api,il tuo corpo mi attrae,dandomi una scarica di adrenalina,che l'atto si compia e tutto si ripeta per l'eternità,ti attiro su di me,e il tuo calore mi accoglie come una fornace,sento il tuo corpo che in un fremito, mi avvolge tutto,quanto piacere mi dai amore mio,mai ,non vorrei che finisse mai, questo amplesso amoroso così perfetto. Si caro amore mio, stringimi a te, sono una cosa tua, fai che questo miracolo che ci unisce continui per sempre,dammi il tuo amore,e io ti donerò l'anima,dammi i tuoi baci,e io ti donerò il mio respiro,dammi i tuoi pensieri,e io diventerò la tua penna per scrivere il nostro destino,dammi le tue carezze,e io diventerò il tuo libro che sfoglierai dopo averci scritte le più belle pagine della nostra vita. Non scrivere mai la parola < fine > a questo nostro pegno d'amore,fai che sia eterno,oltre la vita,per l'eternità.                        
Siamo insieme,col pensiero e con l'anima, ci stiamo guardando e tutto é diventato luce,colore,suono,purezza, come una sorgente di acqua cristallina i nostri occhi sono persi nel reciproco volersi, le nostre mani strette,si stringono,compiono con il corpo,in un unico gesto di piacere che fa vibrare i nostri corpi abbracciati,che suonano la melodia di due cuori innamorati.
Rosa Cozzi

ADDIO O ARRIVEDERCI ?

ADDIO O ARRIVEDERCIGli ultimi momenti di una storia sono i più dolorosi, oltre che i più intensi. Lasciano l'amaro in bocca, e tutto quello che si desidera é scaricare quel fardello dalle spalle, e non pensare più a nulla.Si pensa solo alle parole urlate, che rimbombano ancora nelle orecchie. per diversi giorni si continua a rimuginare , a pensare di chi sia stata la colpa. Prende una smania di fare qualcosa di diverso, di passare sopra a tutto e a tutti, una voglia di provare al mondo che se ci si ritrova soli, non é poi la fine del mondo. Dettagli da definire, contatti con avvocati, presi da un vortice che gira troppo in fretta, impediscono di  pensare, di fermarsi a  riflettere su quel passo importante di separarsi deciso così velocemente. Si é sicuri di aver ragione, di non voler più saperne di quella persona. Si ricomincia a vivere da single, senza rimpianti, senza nessuno che ti sta dietro col fiato sul collo, a dirti metti il tappo al dentifricio, non lasciare le tue calze in giro, appendi l'accappatoio,dammi una mano a sparecchiare, uffa che lagna.!!!  Ma a mano a mano che passano i giorni, senti come un pizzico di angoscia,come se ti mancasse qualcosa, ma che non riesci a definire cosa. E' allora che ci si rende conto piano piano , che é incominciata  la solitudine,il silenzio, l'indifferenza.  Gli amici sono tutti troppo presi per stare in tua compagnia,non hanno tempo per te,ti senti inadeguato,come se tu fossi stato sulla luna, invece che sposato. Allora ricominci a pensare,con lucidità,ai come, ai perché,della fine della tua storia,e piano piano,ti senti una piccola cosa in confronto  di quel problema.                                      
Ci ripensi con calma quando stai a letto da solo la sera, e ti rendi conto che non c'é nessuna presenza vicino a te che ti risponda se hai parlato, nessun rumore che ti faccia compagnia,e passi le serate a guardare uno schermo,pieno di volti sconosciuti , ma freddo.
Allora ti giri verso il lato del letto, dove era solitamente accanto a te la tua amata, e ti rendi conto tutto ad un tratto che ne senti la mancanza,che un nuovo sentimento si stà svegliando, indefinito ,ancora ma presente,e come un fiume in piena si sveglia il dolore,il desiderio, di averla di nuovo tra le tue braccia. La nostalgia del suo corpo, dei suoi baci, delle sue carezze, dei suoi gemiti, ti fanno venire un groppo in gola, e allora, prendi quella decisione che ti sembra giusta,ti alzi, prendi le chiavi della macchina, e senza pensarci due volte corri verso la meta che con gli occhi bendati dalla rabbia non avevi  capito cosa ti era necessario
Vai a raggiungere la persona più importante della tua vita, corri, prima che sia troppo tardi…
Rosa Cozzi

lunedì 10 novembre 2014

NON POSSO DIRTI CHE TI AMO

NON POSSO DIRTI CHE TI AMOCi siamo parlati a lungo,dopo tanto tempo,e con semplici e corti messaggi,tentavamo di ritrovare l'amicizia perduta,ero felice di sapere che potevamo di nuovo scherzare, anche se limitato il nostro dialogo, ero alle stelle, stavo attenta a non urtarti con domande stupide,e poi la curiosità ,la gelosia,ha preso il sopravvento, e volutamente ti ho provocato, volevo farti dire quelle parole bandite dai nostri discorsi, da quando tu ti sei allontanato piano piano,e che per un lungo periodo ho evitato di rispondere ai tuoi sporadici messaggi. Non so cosa mi abbia spinto a portare i nostri discorsi su questo argomento, ma il demone  della gelosia,mi rodeva dentro come un ferro caldo. Volevo  sapere se avevi un'altra, dovevo sapere se ti eri visto da solo con qualche altra ragazza, se avevi amato un'altro corpo, se ti eri abbandonato all'estasi di un'altro amore. E tu non volevi sentire quello che ti  dicevo, dapprima mi hai detto di non provocarti,facendoti delle domande personali,poi ti ho chiesto che effetto ti faceva sapere che avevo incontrato un'altro e che ci avevo passato dei momenti molto intensi. Tu non mi hai risposto,mi hai detto che non ci credevi, ma che ero libera di fare quello che volevo. Mi hai chiesto "cosa vuoi", avevo la gola chiusa, volevo dirti , urlarti, imprimerti sulla pelle le parole che non potevo più farti sentire, quelle parole bandite dai nostri discorsi, neutralità in ogni commento,in ogni intonazione, in ogni risata forzata, ma erano li che spingevano la mia bocca ad aprirsi e pronunciarle stavo strangolandomi con le parole più belle che si possano dire a una persona amata. Io so che dovevo restare al mio posto, non potevo pretendere più le tue attenzioni, i tuoi sussurri, le tue carezze, anche se anelavo il tuo corpo, sono rimasta in silenzio.   
Ti ho chiesto di aprirti,di dirmi cosa ti passava nella testa, che se non mi dicevi nulla non potevo provocarti,ti ho detto "dimmi tutto", e io ti rispondo, e tu seccamente  "non mi passa niente," e io "il vuoto completo?" e tu "esatto non passa più niente", per alleggerire il discorso replico "sorbole, non mi dire che ti si e prosciugato il cervello", io replico "allora non  senti più niente per me?dimmelo chiaramente, non andrò a suicidarmi," mi hai detto ""cosa devo sentire per te, dimmelo tu",io tremavo e morivo ad ogni tua parola, volevo gridarti tutto il mio desiderio di te, volevo averti vicino per sfiorarti come piaceva a te,farti sentire sulla pelle i brividi di piacere che ti facevano gemere. Ti ho chiesto se era rimasto una briciola d'affetto per me, che ero quasi sicura che quello  che provavi non era mai stato vero amore, ma una infatuazione ingigantita solo da me, qualcosa che io avevo voluto ardentemente, ma che da parte tua era  solo una novità,qualcosa che ti rendeva fiero di essere corteggiato, qualcosa incominciato per scherzo,e poi subito spento. Avrei dovuto fermarmi, ma ormai il mio controllo era sparito, aspettavo, si aspettavo un tuo ripensamento, ma con parole secche mi hai raggelata,mi hai detto "di questa storia mi resta un pugno di sabbia ,é stato un piacere sentire il tuo coltello nella schiena."e  hai chiuso la comunicazione. No, non puoi dirmi questo, non puoi chiudere così con queste parole, non puoi farmi sentire in colpa,lo sai che per te avrei dato la vita,eri il mio sole che si é spento, eri la mia luna che mi faceva sognare, eri il mio universo irraggiungibile, eri il mio tutto, ed io mi sentivo piena di te. Ricominciare, non é più possibile, ma sappi amore mio che le parole che non posso più farti sentire sono ormai uscite dalla mia bocca, e sussurrandole sentirai  per sempre come un'eco infinito <<TI AMO,>>.
Rosa Cozzi

sabato 8 novembre 2014

MESSAGGIO AMOROSO

MESSAGGIO AMOROSONon so perché ti sto scrivendo,so già che non leggerai mai queste parole, ma dovevo pur scrivere il perché oggi mi sento malinconica. Tu non fai più parte della mia vita,già da tanto tempo, ti sei lasciato alle spalle quel fardello che ero diventata  per te negli ultimi tempi, ormai dimenticata. Ma il fatto che io abbia scelto te per essere felice, dovrà pur significare qualcosa,si, ti avevo scelto perché mi dicevi ti Amo, con l'A maiuscola, mi facevi sentire importante,con quella tua voce un pochino rauca,ma molto sensuale mi chiamavi <<Principessa>>, ed io mi perdevo nelle tue parole,come un naufrago appeso ad una boa di salvataggio. Ogni qualvolta che ci trovavamo insieme, scattava quell'attrazione erotica che ci travolgeva, e immancabilmente finivamo per fare l'amore. Non riuscivamo a smettere, ogni minuto, ogni istante,ogni secondo era per noi il momento giusto. Bastava sfiorarci con le labbra, che tutto diventava sensuale ed eroticamente piacevole. Tutto era perfetto,le tue mani erano  lo strumento per farmi tremare,sotto le tue carezze, diventavo semplicemente tua con il corpo e con la mente. Eppoi ecco che incomincia a scricchiolare quest'attrazione
quell'attimo  che ogni volta ci travolgeva, e rendeva magici i nostri momenti più intimi.
Perché ti chiedo e mi chiedo, é finito questo bellissimo rapporto che avevamo. Non ci sono state parole o bisticci,che ci hanno fatto allontanare,nessun gesto, nessuna avvisaglia,che cosa ha causato la nostra rottura?. Ora sono qui, e penso, ai "se", ai "ma "ai
"perché",ai chissà, ai mille dubbi che mi assalgono.Vorrei chiamarti, per avere tue notizie,ma come sempre il timore di una risposta sgarbata, un rifiuto a parlarmi,mi impedisce di farlo.
Intanto sento scivolare la mia vita sul binario della solitudine,
La tristezza ha preso il posto dell'euforia, dell'amore, di quella dolce intesa che c'era tra noi.
Tutto é diventato scialbo,incolore, il tempo scorre inesorabile, e vorrei fermarlo nell'attimo più intenso che abbiamo vissuto insieme.
Come é possibile,che tu abbia cancellato la mia esistenza, così come un colpo di spugna,
non posso credere alla tua crudeltà.
Per me eri e resti una bella persona,non esisteva un'amore come il nostro,lo hai buttato alle ortiche.
Mi avevi insegnato a volare in alto, ed ora scopro che mi hai fatto cadere all'inferno.           
Cerco di raggiungerti con la mente,di tornare nei tuoi pensieri, di dirti nel silenzio della notte quanto ti amo. Per me ,sei dentro  a tutto quello che vedo,tocco,sento,sei come un'ombra che mi segue.
Mi chiedo se mi pensi,se ogni tanto ritorni col pensiero a tutto quello che abbiamo condiviso. Se la notte prima di andare a dormire, ti ricordi dei nostri baci,le nostre carezze, i nostri eterni discorsi, le nostre risate, gli sguardi complici che bastavano, senza parole per capirci.
A me, é bastato guardarti, per capire che ti amavo già,pensavo che anche tu, avevi avuto quel fulmine che colpisce poche persone, e che rende unico il loro amore.
Mi sbagliavo,ed ora ti chiedo, in un muto grido di dolore,perché,perché, é finito tutto,perché non faccio più parte della tua vita.Dimmelo,magari soffrirò ancora di più, ma almeno saprò.
Quante cose vorrei dirti,ma il silenzio vince ogni volontà, un silenzio pieno di parole,di rimpianti ,di lacrime,di sofferenza,un silenzio che fa rumore, che urla non sentito ,tutte le parole d'amore che il mio cuore sente per te.
Ti mando un'ultimo messaggio,ma che non sentirai, il mio sarà un muto appello,ti prego amore mio, chiamami, cercami, parlami,solo così ricomincerò a vivere…
Rosa Cozzi

mercoledì 5 novembre 2014

DEDICATO A TE CARA AMICA VIRTUALE

DEDICATO A TE CARA AMICA VIRTUALETu che mi fai compagnia cara e dolce amica mia. Raccogli nelle tue mani almeno fino a domani. Questo tenue sentimento tienilo solo un momento. Stringilo sul tuo cuore sarà pieno d'amore. Trovi sempre compagnia se nel cuore hai l'allegria. Prendi tutto a piene mani col pensiero se rimani. Non reale ma virtuale invisibile impalpabile. Col pensiero ci si incontra con lo scritto ci s'informa. Se l'affetto é subentrato caro amico diventato. Fa di te un'amicizia ci si parla e ci si vizia. E se poi ci si capisce di persona si conosce. Quando grande é diventato questo mondo indaffarato. Sempre in fretta che si va per la strada corri e va. Ma se tu ti fermerai la mia amicizia troverai.
Rosa Cozzi

martedì 4 novembre 2014

DOV'E' FINITA LA NOSTRA STORIA

DOV'E' FINITA LA NOSTRA STORIALa nostra meravigliosa storia di un'estate è volata via col vento dell'autunno,se l'é portata via la tempesta che in un'attimo é scoppiata tra di noi. Si ogni cosa ha il suo tempo,ma io ci credevo a questa storia, e non ero preparata a perderti. Ogni promessa,ogni carezza,ogni sguardo,ogni parola,si era radicata nel mio corpo,come una radice che prende forma,e come la linfa della terra,tu eri in me,e tutto cresceva per diventare un tenero germoglio. Invece come polvere sei svanito in fretta,senza guardarti indietro,come voltare pagine di un libro,e per rivederti dovrei sfogliare l'album dei miei sogni,com'é pesante il tuo ricordo,si pesante di assenza,di parole mute,di baci repressi,di gesti inespressi. Ti rivedo nel sole, nella luna ,nelle stelle,,,si, tutto mi parla di te,no, non potrò dimenticare il tuo sorriso,ogni volta che chiudo gli occhi,prepotente ti intrufoli nei miei pensieri,e tutto diventa impossibile da cancellare. Delusa, si mi hai delusa,le tue promesse erano solo parole al vento, senza consistenza,come una pugnalata ogni parola pronunciata,serviva solo a farmi dimenticare che ero una persona con un cuore grande da donarti. Conosco l'inizio di questa nostra storia,ma non saprò mai la fine,tutto resta confuso nell'attesa,aspetto inutilmente che il tempo torni indietro,e come un dono magico che tu sia qui con me…
Rosa Cozzi

lunedì 3 novembre 2014

DESIDERI DI UN VECCHIO GENITORE

DESIDERI DI UN VECCHIO GENITORESono seduto su questa panchina,aspetto mio figlio,verrà, ha detto che verrà,oggi ho un anno in più,ha detto di aspettarlo che verrà, mi porterà una sorpresa. Già da ore,la dolce brezza che mi riscaldava,si é trasformata in un gelido venticello  che mi ghiaccia le ossa, e come sempre,tiro su il bavero della giacca, per ripararmi. Devo resistere,non posso andare via proprio ora , sono qui che lo aspetto,dovrò aspettare ancora poco,si lui me lo ha promesso.  E' buio ora, la sera é scesa in fretta,mi devo essere appisolato, non mi ricordo di aver dormito,guardo i passanti frettolosi, che mi scrutano con aria interrogativa,come per dirmi che loro  vanno a casa, ed é tempo che ci vada pure io. Cerco con lo sguardo la figura agile di mio figlio,lo amo questo mio figlio che ho generato, lo amo, perché é carne della mia carne, ma non lo vedo, sarà venuto, e non mi ha trovato.   Può darsi che sia stato impedito da un contrattempo,con il suo lavoro che fa in un'altra città,é difficile per lui spostarsi,può aver avuto un impedimento dell'ultima ora, e non ha potuto avvertirmi, si dev'essere andata così. Mi alzo con fatica, gli acciacchi si fanno sentire,mi appoggio con il bastone, per avere un sostegno,dovrò raccontargli che ho avuto un'intervento all'anca, e che sono sotto cure. Dovrò raccomandargli di venire con il piccolo,il mio nipotino sarà cresciuto,non riesco a ricordare quanti anni ha,dovrò dirgli che la sera non mangio molto, solo una tazza di latte, con qualche biscotto, devo impedirgli di aprire il frigorifero,altrimenti si accorgerà che é pieno di niente,dovrò farmi vedere allegro, così mi deve ricordare,non voglio che abbia pietà di me,si devo andare ora, tutto é buio, la strada é lunga. Domani,senz'altro verrà domani,forse.
Rosa Cozzi