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lunedì 10 novembre 2014

NON POSSO DIRTI CHE TI AMO

NON POSSO DIRTI CHE TI AMOCi siamo parlati a lungo,dopo tanto tempo,e con semplici e corti messaggi,tentavamo di ritrovare l'amicizia perduta,ero felice di sapere che potevamo di nuovo scherzare, anche se limitato il nostro dialogo, ero alle stelle, stavo attenta a non urtarti con domande stupide,e poi la curiosità ,la gelosia,ha preso il sopravvento, e volutamente ti ho provocato, volevo farti dire quelle parole bandite dai nostri discorsi, da quando tu ti sei allontanato piano piano,e che per un lungo periodo ho evitato di rispondere ai tuoi sporadici messaggi. Non so cosa mi abbia spinto a portare i nostri discorsi su questo argomento, ma il demone  della gelosia,mi rodeva dentro come un ferro caldo. Volevo  sapere se avevi un'altra, dovevo sapere se ti eri visto da solo con qualche altra ragazza, se avevi amato un'altro corpo, se ti eri abbandonato all'estasi di un'altro amore. E tu non volevi sentire quello che ti  dicevo, dapprima mi hai detto di non provocarti,facendoti delle domande personali,poi ti ho chiesto che effetto ti faceva sapere che avevo incontrato un'altro e che ci avevo passato dei momenti molto intensi. Tu non mi hai risposto,mi hai detto che non ci credevi, ma che ero libera di fare quello che volevo. Mi hai chiesto "cosa vuoi", avevo la gola chiusa, volevo dirti , urlarti, imprimerti sulla pelle le parole che non potevo più farti sentire, quelle parole bandite dai nostri discorsi, neutralità in ogni commento,in ogni intonazione, in ogni risata forzata, ma erano li che spingevano la mia bocca ad aprirsi e pronunciarle stavo strangolandomi con le parole più belle che si possano dire a una persona amata. Io so che dovevo restare al mio posto, non potevo pretendere più le tue attenzioni, i tuoi sussurri, le tue carezze, anche se anelavo il tuo corpo, sono rimasta in silenzio.   
Ti ho chiesto di aprirti,di dirmi cosa ti passava nella testa, che se non mi dicevi nulla non potevo provocarti,ti ho detto "dimmi tutto", e io ti rispondo, e tu seccamente  "non mi passa niente," e io "il vuoto completo?" e tu "esatto non passa più niente", per alleggerire il discorso replico "sorbole, non mi dire che ti si e prosciugato il cervello", io replico "allora non  senti più niente per me?dimmelo chiaramente, non andrò a suicidarmi," mi hai detto ""cosa devo sentire per te, dimmelo tu",io tremavo e morivo ad ogni tua parola, volevo gridarti tutto il mio desiderio di te, volevo averti vicino per sfiorarti come piaceva a te,farti sentire sulla pelle i brividi di piacere che ti facevano gemere. Ti ho chiesto se era rimasto una briciola d'affetto per me, che ero quasi sicura che quello  che provavi non era mai stato vero amore, ma una infatuazione ingigantita solo da me, qualcosa che io avevo voluto ardentemente, ma che da parte tua era  solo una novità,qualcosa che ti rendeva fiero di essere corteggiato, qualcosa incominciato per scherzo,e poi subito spento. Avrei dovuto fermarmi, ma ormai il mio controllo era sparito, aspettavo, si aspettavo un tuo ripensamento, ma con parole secche mi hai raggelata,mi hai detto "di questa storia mi resta un pugno di sabbia ,é stato un piacere sentire il tuo coltello nella schiena."e  hai chiuso la comunicazione. No, non puoi dirmi questo, non puoi chiudere così con queste parole, non puoi farmi sentire in colpa,lo sai che per te avrei dato la vita,eri il mio sole che si é spento, eri la mia luna che mi faceva sognare, eri il mio universo irraggiungibile, eri il mio tutto, ed io mi sentivo piena di te. Ricominciare, non é più possibile, ma sappi amore mio che le parole che non posso più farti sentire sono ormai uscite dalla mia bocca, e sussurrandole sentirai  per sempre come un'eco infinito <<TI AMO,>>.
Rosa Cozzi

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