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domenica 14 dicembre 2014

RICCIOLO D'ORO E STELLINA D'ARGENTO

RICCIOLO D'ORO E STELLINA D'ARGENTOC'era una volta, in un villaggio lontano lontano, una casetta dipinta tutta, ma  proprio tutta di rosa,aveva i vetri delle finestre che scintillavano, tanto era pulita e bellina.Ci abitava una famiglia,c'era mammina,sempre indaffarata a lucidare e far brillare ogni ninnolo,e a cucinare piatti prelibati, e torte speciali,con la crema ricoperte di glassa,era la regina della sua casa,e ogni persona,ogni cane,ogni gatto che passavano davanti alla porta, si fermavano ad annusare,per sentire gli odori più strani e più buoni del mondo. Bussavano e salutavano, abbaiavano, miagolavano,e avevano ospitalità,mammina felice, dava da mangiare,non negava mai a nessuno le sue specialità,le sue meravigliose torte,i suoi manicaretti. Poi c'era il babbo,che era molto ingegnoso,riparava senza sosta tutti gli oggetti che si rompevano,era un mago aggiustatutto, con le sue mani costruiva giocattoli,sedie,culle,e tutti nel villaggio andavano a chiedere aiuto per rimettere a posto quegli oggetti che si rompevano,e lui era sempre pronto e servizievole. Facevano parte della famiglia,due bimbi,c'era Ricciolo d'oro,un bellissimo bimbo calmo e ubbidiente, chiamato così,perché i suoi capelli dorati come il grano maturo in estate,avevano un solo ricciolo,come un piccolo nido di uccellini sulla testa,ogni volta che doveva essere pettinato,si lasciava fare dalla sua sorellina,che si prendeva cura di lui rendendolo ancora più bello. E poi c'era Stellina d'argento,chiamata così perché aveva in fronte un neo a cinque punte,e a volte brillava come una stella, era una piccola donnina giudiziosa e bellissima,sempre pronta ad aiutare la sua mammina,che in cambio le cuciva sempre dei bei vestitini,sembrava una principessina. Un giorno passò per la strada un omone grande e grosso,chiese ospitalità e un pezzo di torta, ma quel giorno in casa non c'erano più dolci,la mammina offriva tutto quello che c'era di più allettante, ma l'omone insisteva,voleva la torta,all'ennesimo diniego si adirò,  uscendo dalla porta,e malcontento disse," Da oggi in poi non avrete più la felicità con voi,me la porto via,se volete ritrovarla,dovrete portarmi per cento giorni e cento notti,la mia torta preferita,se non esaudirete la mia richiesta sarete per sempre infelici" e voglio che siano i vostri figli a portarmela…Detto questo se ne andò borbottando,e lasciò tutti sbigottiti. Allora la mammina incominciò a preparare torte,torte,torte,e ogni giorno e ogni notte andava a portarle allo stregone,che vedendo arrivare una persona adulta si adirava e urlava che non erano buone. Intanto nella casetta regnava l'infelicità,tutto era diventato triste e buio.allora mammina e babbo parlarono e parlarono,e presero a malincuore la decisione di mandare a giorni alterni sia Ricciolo d'oro sia Stellina d'argento. E così fecero,ma Stellina d'argento non poteva lasciare andare il fratellino da solo,e decise di accompagnarlo,si misero in cammino,e cammina cammina arrivarono sotto le mura del castello.Ricciolo d'oro si apprestava a passare sul ponte levatoio,ma gli scoiattoli si schierarono davanti al passaggio impedendolo a proseguire,e gli uccellini si misero a cinguettare velocemente,facendo capire a Stellina d'argento che c'era un pericolo. Allora Stellina d'argento chiese perché agivano così,e gli scoiattoli le dissero sottovoce che il mago  era un vecchio, ma vecchio, ma tanto vecchio uomo deluso dai suoi figli,ed era per questo motivo che si comportava così da malvagio. Gli uccellini sussurrarono che non era cattivo,ma che era tanto, ma tanto,ma tanto solo,e ogni bimbo che entrava nel suo castello era libero di fare tutto ciò che voleva,ma non poteva tornare più a casa,doveva restare a fare compagnia a lui. Stellina d'argento,pensa che ti pensa e ti ripensa,decise di andare lei dallo stregone,e liberare tutti i bambini. Gli uccellini le dissero che doveva superare una prova prima di entrare nel castello.Doveva entrare da una piccolissima porticina, che si trovava a lato del grande portone,e doveva andare a raccogliere tre mele d'oro dall'albero che si trovava al centro della stanza che era tutta di cristallo," ma c'é un pericolo" cinguettarono gli uccellini,non doveva camminare con i suoi piedi per terra,c'era il rischio che diventasse anche lei di cristallo. Stellina d'argento non sapeva come fare per superare questa prova,e scoraggiata si sedette su un masso che brillava come il cristallo. Tutto ad un tratto senti un sospiro e sentì una voce,"vuoi alzarti per favore mi stai schiacciando",sentendo questo Stellina d'argento fece un balzo,e si trovo davanti una testa di cristallo parlante,e chiese"Chi sei"? la testa parlante le rispose sono un bambino di cristallo,ho voluto provare anche io a liberare i miei fratellini ma sono diventato di cristallo. Stellina d'argento che era una bambina intelligente chiese se qualcuno aveva delle forbici,e un'elfo che stava a guardare le porse delle cesoie,Stellina d'argento chiese a Ricciolo d'oro se poteva dargli il suo ricciolo e lui acconsentì allora Stellina d'argento taglio i capelli dorati al fratellino, e ci avvolse i suoi piedi,e prendendo la rincorsa scivolo sul cristallo come sui pattini, e in men che non si dica raccolse le tre mele d'oro,riprese la rincorsa e fu fuori,aveva fatto quello che nessuno mai era riuscito a fare. Bussò al portone, toc,toc,toc,aspettò, e aspettò,alla fine chiamò,e disse "Signor stregone le ho portato un regalo prezioso,ma in cambio lei deve promettermi di liberare tutti i bambini che lei tiene prigionieri,e deve restituire la felicità alla mia famiglia". Una voce cavernosa disse "ENTRA" e subito dopo il portone si aprì. Stellina d'argento pregò Ricciolo d'oro,che nel frattempo i suoi capelli erano ricresciuti,di aspettarlo li,e di non muoversi fino a che non avrebbe fatto notte,poi doveva andare a casa e raccontare l'accaduto ai genitori. Stellina d'argento entrò,e rimase a bocca aperta,tutto era luccicante,c'era l'albero di Natale più grande e più bello che avesse mai visto, con mille luci che brillavano, e i bambini correvano felici,e giocavano liberi. Si avvicino allo stregone,e senza dire una parola le porse le tre mele d'oro,e colta da un'improvviso impulso baciò sulla guancia l'omone cattivo. Questi rimase a bocca aperta, e copiose lacrime scesero dai suoi occhi,e tutte diventavano monete d'oro all'istante. I bambini incominciarono a raccoglierle e mettersele nelle tasche.L'omone disse andate bambini tornate alle vostre case,siete liberi,allora i bambini urlando di gioia,partirono per tornare dai loro cari. Stellina d'argento, invitò lo stregone che era diventato buono a casa dei suoi genitori,l'omone commosso la ringraziò e partirono tutti insieme per il villaggio.
Tutti festeggiarono Stellina d'argento e Ricciolo d'oro, e con grande meraviglia furono felici insieme a tutti per osannare la felicità ritrovata,e per festeggiare il santo Natale che nel frattempo era arrivato.
Rosa Cozzi

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