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lunedì 27 ottobre 2014

L'ALBUM DEI RICORDI

L'ALBUM DEI RICORDISono qui da sola,nella notte senza rumori,niente interrompe questo scorrere del tempo,solo il ticchettio dell'orologio mi fa capire che le ore passano, ed io non riesco a smettere di guardare le foto di tutta una vita. Quanti ricordi,felici e dolorosi allo stesso tempo ,quanti sorrisi e quanti pianti,quante sorprese e quante difficoltà racchiudono questi album. Il primo contiene le foto del mio  matrimonio.Quella mattina, l'ultimo sabato del mese di dicembre,faceva freddo,era nevicato,e il tempo era incerto,non si sapeva se prendere l'ombrello,o incappucciarsi per resistere al freddo, Io al braccio di mio padre con dieci minuti di ritardo ,entravo dalla grande porta in chiesa,infreddolita,con le scarpe 34/mezzo che mi facevano male,le gambe tutte sbucciate con relative croste davanti,ero caduta una settimana prima,da una scaletta in cemento a qualche metro da casa,rischiando di rompermi una gamba,segno premonitore di un destino non ancora scritto,senza il velo davanti agli occhi per celare il mio viso,stravolto da una notte insonne passata a chiedermi se  scappare in  qualche angolo nascosto per non farmi trovare,ma vedevo come soluzione solo la cuccia del cane,mi avrebbero trovata subito,o andare al patibolo con stoica dignità,con i capelli che avevano scelto proprio quella mattina di diventare elettrici, e far scivolare il velo ad ogni movimento della testa. Il culmine di tutto questo,l'apoteosi che mi fece prendere completamente coscienza di quanto fosse sbagliato e prematuro quel momento, fu quando abbassando gli occhi,vidi un bouquet di fiori in tulle,incollato sopra all'inginocchiatoio, e con gran rammarico,mi resi conto che il mio bouquet in tulle,dopo averlo cercato per giorni,e scelto per avere lo stesso disegno e relativo  fiore,era rimasto dimenticato sopra l'armadio della mia camera.
A tutto questo,aggiungo il rimbrotto del prete,che mi conosceva sin da bambina,perché quel giorno con la mia veneranda età avevo "diciassette anni e cinque mesi",mi ero permessa di arrivare in ritardo,e con voce altisonante mi disse"Sarei andato a Sanremo e tornato",relativo rossore di vergogna,aggiunto all'ignoranza di non sapere come comportarmi,le mie gambe si attorcigliarono e il tacco della scarpa fini sulla caviglia dell'altra gamba,uno strappo enorme,la calza era ormai  a brandelli,mi fecero inciampare e come una pera caduta dall'albero mi ritrovai tra le braccia di quello che sarebbe diventato dopo pochi minuti mio marito, la mia avventura da sposata durata trentasei anni incomincio…
Rosa Cozzi

1 commento:

  1. PROPRIO OGGI 52 ANNI FA MI SPOSAI,ECCO COME PASSO' IL GIORNO PIU' LUNGO E IMPEGNATIVO PER ME.

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